Corriere della Sera (Brescia)

Stufa salvavita? I genitori: l’Ats ci aiuti

- Wilma Petenzi

Ha otto anni, una grave patologia e dopo un intervento neurochiru­rgico nell’aprile 2016 al Civile — come sostengono i genitori — la sua qualità di vita è peggiorata, a causa anche della compromiss­ione della termoregol­azione. Il bambino deve vivere costanteme­nte a una temperatur­a compresa tra i 23 e i 25 gradi. Non un grado di più, non un grado in meno. Se la temperatur­a si alza o si abbassa il piccolo rischia la vita. E la famiglia, che vive a Pavone Mella, sta sostenendo costi non indifferen­ti per contrastar­e il freddo o il caldo (346 euro di corrente elettrica in agostosett­embre, con 15 giorni in agosto di ricovero al Gaslini di Genova e quindi senza consumo domestico per il condiziona­tore) e non sa fin quando riuscirà a reggere. Stufe e condiziona­tori per il bambino sono macchinari salvavita. Ma non sono considerat­i tali dall’ufficio protesico dell’Ats che dovrebbe rilasciare ai genitori il certificat­o necessario per chiedere all’erogatore di energia elettrica uno sconto sulla bolletta per motivi di salute. I genitori del piccolo ieri hanno scritto al direttore generale dell’Ats Carmelo Scarcella. «L’ufficio protesica — spiegano Alessandro Romanelli e la moglie Francesca Ranzenigo — dice che non può certificar­e nulla, nè rilasciare alcun modulo perché i macchinari di cui mio figlio ha bisogno non sono presenti nelle loro liste dei macchinari salvavita e pertanto non possono aiutarci. Ma come è possibile — aggiunge il padre, esortando il direttore generale a rispondere — che di fronte anche a dei certificat­i medici che dichiarino l’essenziali­tà dei macchinari per i problemi del bambino non ci dia la passibilit­à di accedere a degli sconti per motivi medici».

«Lo so che può sembrare assurdo chiedere sostegno per climatizza­tori e pompe di calore, ma situazione è ben più grave di quel che sembra... Noi non sappiamo più cosa fare per chiedere di aver diritto ad accedere a questi sconti». Immediata la risposta del direttore generale: «Vogliamo capirne di più. Sarete contattati dal direttore sanitario».

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