Più calore dalle fonderie? Ambientalisti divisi
Viene chiesto più impegno sulle fonti rinnovabili e l’abbandono progressivo della centralità dell’inceneritore
Il piano green che Del Bono sta preparando per riconquistare la Loggia, muove il dibattito tra il mondo ambientalista. Legambiente promuove l’idea di allacciare altre cinque acciaierie al teleriscaldamento, a patto però che la nuova energia porti realmente ad una diminuzione dei rifiuti conferiti al termoutilizzatore, «che deve essere dismesso entro il 2030 e sostituito da energie rinnovabili» spiega il presidente Carmine Trecroci. Idea bocciata da Marino Ruzzenenti (tavolo Basta Veleni) perché l’incognita di possibili crisi del comparto siderurgico metterebbe a repentaglio gli investimenti. Propone un piano ventennale di dismissione del teleriscaldamento e rilancia l’idea del solare termico non concentrato in un grande impianto ma disseminato per la città. E lancia alla Loggia una provocazione: vendere tutte le azioni A2A per permettere al Comune di gestire in house acqua, rifiuti, energia. Una sorta di ritorno alle origini, ovvero alla vecchia Asm.
Il piano green con cui Del Bono punta a riconquistare la Loggia, divide e unisce allo stesso tempo il mondo ambientalista. Il sindaco ha chiesto ad A2A di potenziare il teleriscaldamento con i vapori «oggi dispersi in atmosfera» di altre 5 acciaierie e con un grande impianto solare termico, e vuole la contestuale riduzione dei rifiuti inceneriti. Ma anche la coibentazione degli edifici pubblici. Legambiente promuove l’idea delle acciaierie, Basta Veleni la boccia. Entrambi però chiedono il graduale abbandono della centralità dell’inceneritore, che per Carmine Trecroci «deve essere spento entro il 2030». Estrema la proposta di Marino Ruzzenenti: la Loggia dovrebbe dismettere in 20 anni il teleriscaldamento e vendere tutte le azioni A2A per essere così libera di decidere una nuova politica energetica, basata solamente su fonti rinnovabili. Idee che innescheranno un’accesa dialettica ma che — come quelle del sindaco — scaturiscono dalla necessità di ragionare sul Bene Comune. Esercizio non molto diffuso, di questi tempi.