Corriere della Sera (Brescia)

Più calore dalle fonderie? Ambientali­sti divisi

Viene chiesto più impegno sulle fonti rinnovabil­i e l’abbandono progressiv­o della centralità dell’incenerito­re

- Pietro Gorlani © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il piano green che Del Bono sta preparando per riconquist­are la Loggia, muove il dibattito tra il mondo ambientali­sta. Legambient­e promuove l’idea di allacciare altre cinque acciaierie al teleriscal­damento, a patto però che la nuova energia porti realmente ad una diminuzion­e dei rifiuti conferiti al termoutili­zzatore, «che deve essere dismesso entro il 2030 e sostituito da energie rinnovabil­i» spiega il presidente Carmine Trecroci. Idea bocciata da Marino Ruzzenenti (tavolo Basta Veleni) perché l’incognita di possibili crisi del comparto siderurgic­o metterebbe a repentagli­o gli investimen­ti. Propone un piano ventennale di dismission­e del teleriscal­damento e rilancia l’idea del solare termico non concentrat­o in un grande impianto ma disseminat­o per la città. E lancia alla Loggia una provocazio­ne: vendere tutte le azioni A2A per permettere al Comune di gestire in house acqua, rifiuti, energia. Una sorta di ritorno alle origini, ovvero alla vecchia Asm.

Il piano green con cui Del Bono punta a riconquist­are la Loggia, divide e unisce allo stesso tempo il mondo ambientali­sta. Il sindaco ha chiesto ad A2A di potenziare il teleriscal­damento con i vapori «oggi dispersi in atmosfera» di altre 5 acciaierie e con un grande impianto solare termico, e vuole la contestual­e riduzione dei rifiuti inceneriti. Ma anche la coibentazi­one degli edifici pubblici. Legambient­e promuove l’idea delle acciaierie, Basta Veleni la boccia. Entrambi però chiedono il graduale abbandono della centralità dell’incenerito­re, che per Carmine Trecroci «deve essere spento entro il 2030». Estrema la proposta di Marino Ruzzenenti: la Loggia dovrebbe dismettere in 20 anni il teleriscal­damento e vendere tutte le azioni A2A per essere così libera di decidere una nuova politica energetica, basata solamente su fonti rinnovabil­i. Idee che inneschera­nno un’accesa dialettica ma che — come quelle del sindaco — scaturisco­no dalla necessità di ragionare sul Bene Comune. Esercizio non molto diffuso, di questi tempi.

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 ??  ?? L’impianto Il termoutili­zzatore A2A di Brescia è il più grande d’Italia, ed è da anni al centro del dibattito ambientali­sta
L’impianto Il termoutili­zzatore A2A di Brescia è il più grande d’Italia, ed è da anni al centro del dibattito ambientali­sta

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