Corriere della Sera (Brescia)

Matteo, re del karate «Sogno le Olimpiadi»

Dopo l’oro ai Mondiali di Santa Cruz sogna le Olimpiadi

- di Michele Galoppini

Matteo Landi, 17 anni di Ghedi, neo campione mondiale giovanile di karate nella specialità del kumite, guarda con fiducia all’Olimpiade di Tokyo 2020, dove la specialità esordirà: «Il Mondiale mi ha dato grande carica. La speranza e la voglia di Olimpiade sono forti, sarebbe un sogno».

«La passione nacque quando avevo 3 anni. Mio padre da sempre è allenatore e da piccolo chiesi di poter andare in palestra con lui a vedere cosa faceva. Da allora non ho più smesso». Matteo Landi, neo campione mondiale giovanile di karate nella specialità del kumite, si racconta. La stella della ASD Master Rapid SKF CBL, il karate club più grande d’Italia guidato dal maestro Francesco Maffolini, ricorda le sue origini e pensa già al futuro. Il diciassett­enne ghedese cintura nera guarda con fiducia all’Olimpiade di Tokyo 2020, dove il karate esordirà: «Il

Mondiale mi ha dato grande carica. La speranza e la voglia di Olimpiade sono forti, sarebbe un sogno». Riviviamo il giorno della finale mondiale di Santa Cruz.

«Ero emozionato, difficilme­nte si gareggia con il palazzetto pieno. Fortuna ho trovato la calma necessaria per l’incontro e ne è uscita una giornata bellissima. Nella finale c’è stato un errore arbitrale a mio sfavore, ma sono stato bravo a reagire immediatam­ente con un ippon, che ha chiuso la gara a pochi secondi dalla fine». Esultanza molto italiana, con pugni sul petto e corsa

per il palazzetto.

«Uno sfogo di tutte le pressioni accumulate. Sono corso dal maestro Andrea Torre, e poi da mio padre Francesco. Era sugli spalti, la sua voce che urlava il mio nome è stata decisiva». Una dedica?

«La dedica è a mia madre Daniela e mia sorella Alessia, che mi hanno sempre appoggiato in ogni momento. A tutte le persone che hanno creduto in me, ma anche a tutte quelle che non l’hanno fatto e quindi mi hanno spinto a migliorare. E specialmen­te a mio padre, che è anche il mio coach. Il nostro è

un rapporto molto positivo». L’aspetto più complicato del karate?

«L’autocontro­llo, perché non potendo colpire l’avversario bisogna sempre stare concentrat­issimi. Inoltre ci vuole una grande preparazio­ne fisica». Il karate aiuta nello studio?

«Penso proprio di sì. Il karate insegna il rispetto delle regole e a scuola come sul tatami do sempre il massimo e tutto me stesso. Sono sempre riuscito ad organizzar­mi bene, ma a volte si studia fino a mezzanotte, ma il sabato sera è tutto per me».

Qui alla Master Rapid si respira un’atmosfera molto coesa.

«Una grande famiglia affiatata, ci troviamo anche al di fuori della palestra. Siamo tutti amici ed un’ottima cosa, anche per le gare nelle quali il supporto dà una carica incredibil­e». Chi è Matteo al di fuori del tatami?

«Un ragazzo sia timido che estroverso. Mi piace molto scherzare, nonostante riesca ad essere molto serio. Non c’è molto tempo per altre passioni, ma mi piace giocare a calcio e sono molto bravo a ping pong ed anche a pallavolo. Se solo non fossi così basso...».

L’impegno Conciliare scuola e karate non è facile, ma mi sono sempre organizzat­o. Certo non ho molte attività sociali, ma il sabato sera sono libero

 ?? (LaPresse/Cavicchi) ?? Il campione Matteo Landi, 17 anni, oro ai mondiali di Santa Cruz si allena per le Olimpiadi
(LaPresse/Cavicchi) Il campione Matteo Landi, 17 anni, oro ai mondiali di Santa Cruz si allena per le Olimpiadi
 ??  ?? Matteo Landi In allenament­o nella palestra di Piancamuno, ha vinto la medaglia d’oro ai Mondiali giovanili di karate a Santa Cruz (LaPresse/Cavicchi)
Matteo Landi In allenament­o nella palestra di Piancamuno, ha vinto la medaglia d’oro ai Mondiali giovanili di karate a Santa Cruz (LaPresse/Cavicchi)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy