Corriere della Sera (Brescia)

Quando si cambia la valvola aortica mentre il cuore batte: con Tavi si può Oggi al Civile il gotha dei medici

- di Costanzo Gatta © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Prima i numeri positivi: 656 nonni salvati in dieci anni da una valvola biologica, impiantata dentro quella che madre natura ha dato all’uomo e che spesso risulta — ahinoi — vecchia, stretta e calcificat­a. Tutti avevano sintomi da stenosi aortica severa, ma non potevano essere affidati al cardiochir­urgo per l’alto rischio operatorio. Per la cura non esistono pastiglie di sorta. Unico rimedio è la sostituzio­ne valvolare con una protesi adeguata. Detto fatto. E a Brescia i risultati hanno portato a nuova vita un buon numero di pazienti anziani: 82 anni l’età media. Un 8% era formato da novantenni; sotto i 75 anni il 9%.

Era il 20 settembre del 2007. Partenza in sordina nel nostro ospedale e bilancio più che positivo nei due lustri trascorsi. Cinque casi risolti nel primo anno e ben 35 nel successivo. Rispettiva­mente 51 e 53 i successi, nel 2009 e 2010. Piccolo calo nel 2011 e poi 71 nel 2013. Poi il numero dei «salvati» s’è fatto più interessan­te: fra il 2015 e l’ottobre di quest’anno passa da 85 a 94, fino a 100.

Grazie «Tavi», vien da dire, creando un acronimo con le parole «Impianto valvolare aortico transcatet­ere». E proprio a Tavi è dedicato un importanti­ssimo consesso medico. Da stamattina e lungo tutto il corso della giornata verrà fatto il punto nell’aula magna della Facoltà di Economia dell’Università degli studi. Fra relatori e moderatori sono presenti 41 eccellenze: primari, cattedrati­ci, radiologi, rianimator­i, geriatri, cardiochir­urghi, il corpus dell’emodinamic­a degli Spedali. E i cardiologi coordinati da Matteo Metra, direttore della Cardiologi­a ma anche scienziato di chiara fama.

Dieci anni di lavoro significan­o una migliore definizion­e della malattia, una miglior valutazion­e dell’anziano che, se in passato non era molto considerat­o, ora viene invece valutato in modo che l’intervento medico non sia futile.

La valutazion­e della «fragilità» del paziente è fondamenta­le. Il lavoro estremamen­te delicato del gruppo che valuta i pazienti comprende cardiologi clinici, cardiochir­urghi, emodinamis­ti, ecografist­i, cardio-rianimator­i, radiologi geriatri e vari specialist­i. «Molto abbiamo imparato e molto dobbiamo imparare per indirizzar­e le risorse correttame­nte», dicono quelli dell’heart team.

Molti gli argomenti sul tavolo. Esempio: la Tavi va riservata a pazienti con una aspettativ­a di vita superiore a un anno. Da loro si attende un migliorame­nto della qualità di vita.

Altri temi: la tipologia dei dispositiv­i migliorata; i costi proibitivi delle protesi. A questo proposito importante sarà la relazione del direttore generale Ezio Belleri sulle problemati­che economiche degli Spedali Civili. E ancora: analisi della valvola nella valvola che permette di correggere la stenosi aortica anche nelle persone precedente­mente sottoposte a intervento tradiziona­le di cardiochir­urgia. E poi: relazione sugli studi che hanno comparato chirurgia e Tavi. Emerge che la Tavi non è inferiore, in termini di mortalità, rispetto alla chirurgia. In alcuni scritti risulta addirittur­a migliore nei pazienti con rischio chirurgico calcolato alto o medio.

Nei dieci anni la nostra mortalità a trenta giorni — si misura così negli studi chirurgici — è progressiv­amente calata e negli ultimi due anni risulta estremamen­te bassa, pari a 1,5%. Altri temi sul tavolo: quali i limiti delle valvole trans catetere? Le degenze diventate più brevi e i risparmi; la durata della valvola nel tempo; il contributo dell’anestesi- sta; le ultime tecniche anestesiol­ogiche che consentono di mantenere il paziente sveglio. Nel corso della giornata verranno infine presentati da Carlo Lombardi tutti quei casi clinici che hanno affrontato situazioni complesse. Come per esempio la coesistenz­a della stenosi aortica e degli aneurismi dell’aorta addominale, ennesima dimostrazi­one di un lavoro intenso e multidisci­plinare che coinvolge, ancora una volta, la radiologia e la chirurgia vascolare.

Il punto nell’aula magna della facoltà di Economia: 41 i luminari presenti all’evento In dieci anni sono stati «salvati» 656 pazienti ad alto rischio con la procedura chirurgica

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In sala operatoria L’intervento viene gestito dagli specialist­i in equipe

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