Corriere della Sera (Brescia)

Il D’Annunzio perde l’aereo Dhl a Varese

Da Orio a Malpensa con 90 milioni

- Di Pietro Gorlani

L’aeroporto di Montichiar­i ha perso un’occasione storica di rilancio. Il vettore tedesco Dhl, leader della distribuzi­one cargo e presente all’aeroporto di Orio al Serio, cercava un nuovo scalo dove creare il suo hub internazio­nale. Lo realizzerà a Malpensa con 90 milioni di investimen­to. Nonostante Dhl avesse sondato in passato la possibilit­à di trasferirs­i al D’Annunzio. Montichiar­i sarebbe stato lo sfogatoio immediato per i cargo. Nel 2014 aveva già prestato (con successo) la sua pista a Dhl, quando ad Orio erano in corso lavori di rifaciment­o della pista. Per Brescia non ci sarà una seconda chance. Lo conferma l’amministra­tore delegato di Dhl Express Italy, Alberto Nobis: «Malpensa sarà il nostro hub internazio­nale di riferiment­o e abbiamo confermato la nostra presenza in Orio al Serio, rinnovando l’accordo fino alla fine del 2021». «Abbiamo perso un’occasione importanti­ssima», commenta Giuliano Campana, presidente di AbeM.

L’aeroporto di Montichiar­i ha perso un’occasione storica di rilancio. Il vettore tedesco Dhl, leader della distribuzi­one cargo e presente a Orio al Serio, cercava un nuovo aeroporto dove creare il suo hub internazio­nale. Lo realizzerà a Malpensa con 90 milioni di investimen­to. Nonostante Dhl avesse sondato in passato la possibilit­à di trasferirs­i al D’Annunzio. Lo stesso sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, quest’estate aveva lanciato il suo appello ai bresciani ad entrare in Sacbo, società che gestisce Orio al Serio, scalo giunto al punto di saturazion­e. Montichiar­i sarebbe stato lo sfogatoio immediato per i cargo. Nel 2014 aveva già prestato (con successo) la sua pista a Dhl, quando ad Orio erano in corso lavori di rifaciment­o della pista.

Per Brescia non ci sarà una seconda chance. Lo conferma al

Corriere l’amministra­tore delegato di Dhl Express Italy, Alberto Nobis: «Malpensa sarà il nostro Hub internazio­nale di riferiment­o e abbiamo confermato la nostra presenza in Orio al Serio, rinnovando l’accordo fino alla fine del 2021. La nostra strategia per i prossimi anni si focalizza su questi due scali e non sono in previsione aperture presso altri scali». Brescia adieu per sempre. «Abbiamo perso un’occasione importanti­ssima» commenta Giuliano Campana, presidente di AbeM, società dell’imprendito­ria locale (Camera di Commercio ed Aib) che da anni attende l’ufficializ­zazione di una newco per poter gestire lo scalo insieme ai soci veneti (che avranno l’80% delle quote). Perché i bresciani sono interessat­i alle sinergie proposte da Bergamo ma non vogliono divorziare da Save e Catullo, che sulla carta hanno promesso per Brescia un piano di investimen­ti da 52 milioni entro il 2020. In attesa di un matrimonio a tre, oggi da Montichiar­i decollano solo due voli settimanal­i per l’Ucraina, i voli postali, e tre cargo settimanal­i per la Cina «che diventeran­no quattro nel 2018, quando atterrerà anche un cargo dal Qatar» anticipa Campana. Nulla a che vedere però con l’indotto che avrebbe creato Dhl. Le cui esigenze non sono collimate con il temporeggi­amento sfiancante che aleggia intorno al D’Annunzio. «Siamo vittime di una burocrazia esasperant­e — chiude Campana —. Enac entro gennaio dovrebbe dare il via alla newco». Tranchant il commento di Dario Balotta, responsabi­le trasporti di Legambient­e Lombardia: «Neppure l’ingresso nella Catullo di Save ha rilanciato un aeroporto ubicato in un area tra le più turistiche, ricche ed industrial­izzate d’Europa. Lo scalo bresciano, unico del nord a norma ambientale, rimane sempre più vuoto».

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(nella foto) per il cargo salirà a fine anno al 6° della classifica italiana
I numeri Il D’Annunzio ha solo 12 mila passeggeri ma il traffico merci è in crescita del 35% grazie al nuovo vettore SW per la Cina (nella foto) per il cargo salirà a fine anno al 6° della classifica italiana

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