Fatture per 12 milioni: 10 denunce Le società (e i cantieri) attive tra le province di Brescia, Bergamo e Monza
Alteravano le dimensioni reali dei cantieri edili (che a volte non esistevano proprio) per giustificare l’acquisizione di tonnellate di rottami metallici. Ma sono stati pizzicati dalla Guardia di Finanza di Seregno (Monza). Dieci imprenditori, titolari di società attive — nell’edilizia e, appunto, nel commercio di rottami — nel Bresciano ma anche in provincia di Monza e Bergamo, sono stati denunciati per frode fiscale connessa alla registrazione e all’emissione di fatture false per circa 12 milioni di euro. Pari a 1,3 milioni di imposte evase. Fatture che agli indagati servivano proprio per «truccare» l’entità dei cantieri.
L’inchiesta è partita proprio dagli accertamenti condotti nella sede di una società che rivende rottami a Desio (Monza) dove è stato possibile provare l’emissione di fatturazioni fittizie o per operazioni inesistenti o con persone diverse da quelle dichiarate.
Stando alle indagini delle Fiamme Gialle, l’imprenditore di Desio acquistava rottami di scarto dei presunti cantieri edili tra Brescia, Bergamo, Milano e Varese, tutti riferibili alle stesse aziende (alcuni risultati solo sulla carta) fatturando la spesa. Ma in realtà non faceva altro che commerciare materiale acquistato sul mercato nero. Le società, una ventina (alcune con la stessa sede amministrativa), riconducibili a lui e agli altri nove indagati, sarebbero state create ad hoc per gestire il giro fittizio di rottami. A tonnellate.
Il filo criminale i militari l’hanno ricostruito partendo proprio dal rivenditore di Desio e dalla sua documentazione contabile. In un armadio, in ufficio, c’erano anche 52mila euro in contanti. (m.rod.)
Terme di Sirmione punta a giocare un ruolo sempre maggiore nella prevenzione delle malattie croniche che oggi sono la principale causa di decessi in Paesi come l’Italia. Al momento, solo in Lombardia, il 30% dei residenti è già oggi affetto da una patologica cronica: le Terme non sono per forza utili a tutti, ma i risultati di un recente studio (presentato dal ministero della Salute) confermano il ruolo di riabilitazione che le terme possono avere anche per i pazienti affetti da malattie muscolo-scheletriche. «L’idrogeno solforato che caratterizza le acque sulfuree – spiegano dalle Terme di Sirmione – diminuisce lo stato infiammatorio: non solo nella bronchite cronica ostruttiva (Bpco), ma anche in situazioni caratterizzate da infiammazione ad andamento cronico e ripetitivo». La prossima frontiera della ricerca è quella che punta a capire quali sono i benefici di cure termali rispetto a malattie come osteoporosi, arteriosclerosi e ipertensione, Alzheimer e Parkinson. «Su questo versante – spiegano – gruppi di ricerca italiani e stranieri hanno dimostrato negli ultimi 10 anni che i solfuri dell’acqua termale sono in grado di ritardare la progressione di queste patologie grazie alle azioni antinfiammatoria, antiossidante e trofica». (m.tr.)