A2A, boom del titolo in Borsa Camerano: dividendi in rialzo
Ieri il titolo è salito del 5,6%. L’ad Camerano: «Confermata la cedola di 7,5 ad azione nel 2019»
I risultati dell’ultima trimestrale piacciono al mercato. Gli analisti alzano il prezzo obiettivo e ieri il titolo in Borsa è letteralmente volato (+5,6%) portandosi nuovamente a ridosso dei massimi degli ultimi 8 anni. Una buona notizia per la Loggia, prima azionista della società con il 25% di quote, che oggi possiede un potenziale controvalore in denaro di quasi 1,2 miliardi di euro. Buone notizie arrivano anche dall’ad Valerio Camerano, che conferma «la politica dei dividendi, con cedole di 7,5 centesimi al 2019». Stando agli obiettivi dell’ultimo piano industriale, in primavera (per il 2017) la Loggia incasserà circa 45 milioni di dividendi, 6,5 in più dello scorso anno.
Il buon andamento dei conti — nonostante il neo del Montenegro— e le aggregazioni in vista con altre multiutility lombarde, mettono le ali al titolo A2A.
In una giornata negativa per la Borsa (il Ftse Mib ha chiuso in ribasso dello 0,63%) le azioni della multiutility brescianomilanese sono andate a ruba, chiudendo a 1,525 euro, in rialzo del 5,61%. Il titolo torna a riavvicinarsi al massimo dell’anno (il 22 giugno ha toccato 1,538 euro). E se si esclude l’ingresso scoppiettante in Borsa nel gennaio 2008 (seguito da un repentino dimezzamento del valore in pochi mesi) è sui livelli massimi degli ultimi otto anni. «Il mercato riconosce le potenzialità di crescita di questa società» spiega l’ad Valerio Camerano al Corriere.
Un «trend rialzista» direbbero gli specialisti, che non pare destinato a fermarsi. Ieri, dopo la presentazione dell’ultima trimestrale diversi analisti hanno rivisto i loro giudizi. Mediobanca ha alzato la raccomandazione da «neutral» ad «Outperform» (ovvero il titolo farà meglio del mercato) alzando il prezzo obiettivo da 1,47 a 1,61 euro. Equita sim consiglia di comprare azioni (giudizio buy) e porta il prezzo obiettivo da 1,52 a 1,73 euro. Lo stesso fa Banca Akros (prezzo obiettivo a 1,65 euro e giudizio «buy»).
Che c’entra questo sequel di dati con Brescia. C’entra eccome. Perché il Comune possiede il 25% di azioni della multiutility (783 milioni di quote). Ed oggi si ritrova un potenziale controvalore di 1,193 miliardi di euro. L’amministrazione Del Bono, dopo aver venduto il 2,5% di azioni nel 2015 per estinguere una parte dei corposi mutui del metrò, non è intenzionata a fare altre cessioni. Ma i dividendi annuali sono vitali per le casse del Comune. Dividendi che il prossimo anno, stando alle proiezioni dell’ultimo piano industriale saliranno ancora. La stima parla di 45 milioni di euro, ovvero 6,5 milioni in più di quanto incassato quest’anno. Su per giù lo stesso aumento registrato tra il 2015 ed il 2016 (quando il singolo dividendo è passato da 0,041 a 0,0492). «Abbiamo confermato la politica dei dividendi, 7,5 centesimi ad azione nel 2019, anche se la decisione spetta solamente all’assemblea degli azionisti». Un bel gruzzolo, parte del quale potrebbe essere investito per velocizzare il piano green della Loggia, mettendo al primo posto la coibentazione degli edifici pubblici per tagliare consumi energetici.
Alla base della performance di A2A c’è indubbiamente il cambio di passo arrivato nel 2014 con il nuovo management (Valotti presidente e Camerano ad), riconfermati per altri 3 anni. Dopo il taglio dei costi (prima i consigli erano due, gestione e sorveglianza), A2A ha continuato ad aumentare i ricavi dalla gestione rifiuti e dalla vendita di energia, (puntando sempre di più sulle fonti rinnovabili). Ma soprattutto si è espansa a macchia d’olio in Lombardia. Dopo aver rilevato Lgh ora punta a salire dal 24 al 40% in Acsm-Agam (Monza e Como) che a sua volta si aggregherà con Aspem Varese, Aevv (Valtellina) Lario Reti (Lecco). «L’operazione dovrebbe portare 70 milioni aggiuntivi di ebitda» conferma Camerano.