Corriere della Sera (Brescia)

Renzi nel «letto» di Beppe Grillo al Santellone

- Di Mara Rodella © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Dimmi dove «dormi» e ti dirò chi sei. Più o meno insomma. Ecco a lei il badge: suite numero 204. «Buona permanenza». Sono circa le due del mattino dell’ormai 15 novembre (l’altro ieri insomma) quando l’ex premier Matteo Renzi varca il cancello del Santellone, quartiere Badia. Sette ore dopo dovrà essere pimpante in stazione, per il suo tour elettorale in treno alla ricerca delle eccellenze italiane. Destino ingrato e beffardo, gli viene assegnata la stessa camera che pochi mesi fa fu occupata niente meno che dal leader del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo, in città per uno spettacolo, (il quale peraltro decise di prolungare il soggiorno e alloggiare una notte di più: dicono si fosse innamorato della residenza Il Santellone). Ma al segretario del Partito democratic­o, ahimè, mica gliel’hanno detto. Ops, dimenticat­o. Poco prima delle nove del mattino dopo (ri)eccolo nel parcheggio, pronto a farsi accompagna­re dalla scorta — in auto — alla stazione per l’incontro pubblico. Sta per uscire un’auto. Toc toc, si ferma Renzi e bussa al finestrino: «Ciao Viviana!». Che di cognome fa Beccalossi. Lei scende. Due chiacchier­e, un paio di risate e — ovviamente — battute politiche sul futuro (imminente) del Paese. Del tipo: «Ti toccherà governare con Berlusconi mi sa..». «Macché, quell’uomo non mi sopporta proprio, chissà poi perché...». Non c’è tempo per il caffè. E nemmeno per addentrars­i (seriamente) nell’analisi spiccia e un tantino complessa di alleanze, correnti e mal di pancia pre elettorali. Matteo Renzi monta sulla berlina che lo scorta fino alla stazione ferroviari­a. Brescia, Santellone, suite numero 204: se porterà «fortuna» lo vedremo. Certo è che i clienti vip l’hanno apprezzata parecchio.

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