Casere, è stallo sul recupero
Affitto congelato: la Loggia deve prima decidere quante case e uffici concedere nell’area
Le casere di via Dalmazia devono ospitare le opere di Brescia Musei e Ctb ma i lavori non sono partiti e la Loggia ha congelato la prima rata dell’affitto 30ennale. Il recupero è legato all’accordo con la proprietà. Nau poteva edificare 55mila mq (casere comprese) e da mesi attende la revisione del piano attuativo.
La strada verso la rigenerazione urbana della città non è sempre dritta e senza ostacoli. Il futuro dell’area dei Magazzini Generali è in stallo da molti mesi. Ed è fermo anche il recupero delle Casere, i cui seminterrati devono ospitare (per 30 anni) le opere d’arte di Brescia Musei e le scenografie del Centro Teatrale Bresciano, come deciso dalla Loggia ormai due anni fa. Il contratto però non è ancora stato firmato, e la prima annualità d’affitto (120mila euro) che avrebbe dovuto essere corrisposta a Iniziative Bresciane Partecipazioni Spa, è stata congelata quattro giorni fa dagli uffici comunali.
Il problema è semplicemente uno: nell’enorme area (106mila metri quadri) compresa tra via Dalmazia, via Salgari, via Corsica e via Don Bosco, Coop sta realizzando il suo nuovo centro commerciale (aprirà nell’ottobre 2018). Occuperà 15mila mq. Ma Nau (Nuovi Assetti Urbani) la società proprietaria della restante area, ha permessi per realizzare 30mila mq di edilizia libera (con condomini alti fino a 10 piani), altri 20mila mq di edilizia convenzionata e 4500 mq di uffici fronte via Dalmazia. Il piano attuativo approvato dalla Loggia nel nuovo Pgt nel febbraio 2016 va rivisto. Perché prevedeva l’abbattimento delle Casere, tutelate dalla Soprintendenza nel marzo 2016. Come ridistribuire quei diritti edificatori? Da mesi è in corso una trattativa delicata, «ora in via di definizione con il settore urbanistica» si legge nella determinazione dirigenziale con la quale si è congelato il primo affitto delle Casere. Di «fase cruciale» parla anche l’ingegner Carlo Gorio di Nau, che aggiunge come il futuro recupero delle Casere sia proprio legato alla variante al piano attuativo. Nau che ha diligentemente realizzato opere di urbanizzazione per quasi 5 milioni (tre rotatorie, pista ciclabile, interramento e deviazione del vaso Fiume Grande) e che ora attende di sapere cosa e quanto cemento potrà realizzare nella sua area. L’assessore all’Urbanistica Michela Tiboni il 30 agosto, aveva assicurato che la Loggia stava lavorando «ad un nuovo assetto, con un piano che abbia gambe per andare avanti». La trattativa in corso starebbe valutando anche la possibilità di compensare i diritti edificatori persi da Nau (che non può più costruire sul sedime delle Casere) con aree residenziali in altre zone della città. La salvaguardia delle Casere mal si concilierebbe con la possibilità
Carlo Gorio Siamo in una fase delicata: la Loggia deve ancora rivedere il piano attuativo di Nau. Il futuro delle Casere è legato a queste scelte
di realizzare condomini alti fino a 10 piani. E resta anche da scrivere il futuro degli ex depositi del formaggio. Nel seminterrato si ricaverebbero i magazzini di Brescia Musei e del Ctb, ma restano da sfruttare il piano terra e l’eventuale primo piano. I giovani architetti di «BresciaNuova» avevano proposto, nel loro interessante progetto, di rendere visitabili le opere d’arte in magazzino e proponevano la realizzazione di un mercato
agricolo a chilometro zero oltre a spazi pubblici da destinare anche al co-working. Servizi che renderebbero più appetibile le future residenze, le quali potranno godere anche di un parco pubblico da 17mila mq con giochi e strutture sportive. E mentre si temporeggia sull’accordo avanza inesorabile la data delle prossime elezioni comunali.