Marina Rei canta contro la violenza
La cantautrice al «Lady Day» «Musica contro la violenza»
La prima tappa di «Lady Day» — spettacolo musicale per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne —, avrà luogo questa sera alle 21 al Teatro Alberti di Desenzano (ingresso 10 euro).
Il ricavato dello spettacolo, prodotto da Lilium produzioni e Doc live, e fortemente voluto dal Comune, sarà devoluto a un fondo in sostegno delle donne vittime di violenza. Presenterà Cheyenne di Rtl 102.5, e sul palco si esibiranno artiste conosciute, come Marina Rei (in versione acustica), Veronica Marchi, cantautrice veronese reduce da X Factor 2016, NicoNote, storica leader dei Violent Eves, Camilla Fascina, cantautrice italiana con spiccata vocazione internazionale e, infine, Angela Kinczly, affascinante artista bresciana molto apprezzata dalla critica. Le esibizioni saranno intervallate da lettere, testimonianza e racconti. Abbiamo chiesto a Marina Rei di raccontarci qualcosa della serata e del suo percorso artistico.
Vi esibirete per sensibilizzare la gente sul problema della violenza sulle donne. La musica può fare qualcosa per arginare questa piaga?
«Ha un enorme potere, è capace di arrivare al cuore di ognuno di noi e sensibilizzare le nostre menti. Ingentilisce gli animi e pone l’attenzione su problemi cui talvolta si tende a non dare il giusto peso». Cosa proporrà stasera? «Sarà una scaletta a sorpresa. Sono stata invitata a dare il mio contributo in una giornata importante come quella sulla violenza delle donne e, come donna appunto, mi sento in dovere di esserci».
Sta scrivendo in questo periodo brani nuovi per un album di inediti?
«Sì, sto scrivendo già da tempo, ma non ho fretta di mettere in campo un disco fino a che non ne sarò convinta completamente».
Ci sono artisti che non sono ancora pienamente realizzati, nonostante anni di attività. Lei è ancora alla ricerca ancora di qualcosa?
«La realizzazione va cercata in noi stessi a prescindere dal successo e dalle classifiche. Bisogna crederci fidandosi del proprio talento, nonostante la realtà circostante tenda a cercare invece i risultati di vendite. Se si ascolta bene, tutto suona allo stesso modo, le produzioni si somigliano perché si inseguono le mode. Persino il modo di cantare è omologato. Seppur con difficoltà, preferisco sentirmi realizzata restando me stessa».