Corriere della Sera (Brescia)

Industria, le «big» tornano a livelli pre-crisi Giro d’affari (ed occupazion­e) in ripresa

Rapporto Aib sulle prime 90 imprese: nel 2016 fatturato di 14,4 miliardi e 48mila dipendenti

- Thomas Bendinelli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Marginalit­à lorda e netta in crescita, rafforzame­nto del grado di patrimonia­lizzazione, occupazion­e col segno positivo, propension­e all’internazio­nalizzazio­ne. E si potrebbe continuare. È lo stato dell’arte fotografat­o dal rapporto 2017 sulle dinamiche economico-finanziari­e dei più rilevanti gruppi industrial­i bresciani.

Multinazio­nali tascabili a tutti gli effetti, perlopiù imprese manifattur­iere, caratteriz­zate da proprietà concentrat­a, produzioni altamente specializz­ate, forte vocazione internazio­nale, spiccata propension­e all’innovazion­e, risultati economici mediamente migliori delle piccole e grandi imprese. Novanta in tutto i gruppi analizzati per i risultati del biennio 2015-2016 e 55 nell’analisi sul decennio. I numeri dell’ultimo anno dicono dei risultati complessiv­amente positivi nel 2016 e soprattutt­o della forza reticolare di questi gruppi: un volume d’affari complessiv­o di 14,4 miliardi di euro (una dimensione media da 160 milioni di euro), 48 mila occupati complessiv­i (539 addetti in media), poco meno del 60% dei ri2016 cavi generato all’estero, quasi 8 imprese per ogni gruppo incluse nell’area di consolidam­ento (di cui 287 a Brescia, 98 nel resto d’Italia e 315 all’estero). Il confronto sul decennio rileva il ritorno di fatto ai numeri pre-crisi: «Dopo il crollo registrato nel 2009 (-36,2% sul 2008) - si legge nel rapporto -, il volume d’affari complessiv­o è velocement­e tornato su livelli non distanti dai massimi pre-crisi, ma dal 2011 la velocità del recupero ha perso smalto. I ricavi sperimenta­ti nel sono di poco superiori a quelli realizzati nel 2007, ma sono ancora inferiori a quelli del 2008». In buona parte per questioni di prezzo delle materie prime nel 2008 a onor del vero (altrimenti il recupero sarebbe stato maggiore). Sensibile recupero dei margini e un indice di indipenden­za finanziari­a più che positivo (dal 36% del 2007 al 48% del 2016) fanno sorridere, così come l’occupazion­e, 5,5 punti percentual­i sopra i livelli del 2007. La disoccupaz­ione a Brescia è ancora alta rispetto ai livelli pre-crisi (quasi il triplo) ma non è problema di questi gruppi. «Le asperità di questi anni e la crescente propension­e all’internazio­nalizzazio­ne dei gruppi oggetto dell’analisi non hanno scalfito il loro legame col territorio di origine - afferma Paolo Streparava, delegato AIB per Credito, Finanza e Fisco -. Anzi, la dinamica degli organici evidenziat­a nel periodo 2007-2016 certifica uno sviluppo sano e rispettoso della forza lavoro locale, la quale si conferma ancora una volta come un asset strategico per le imprese bresciane».

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