Corriere della Sera (Brescia)

Sindaco accusato di molestie, sconcerto e stupore a Mantova

Palazzi indagato per concussion­e a sfondo sessuale. Messaggi di solidariet­à e richieste di dimissioni

- Sabrina Pinardi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il venerdì nero di Mantova è iniziato con la città svegliata dalla notizia del proprio primo cittadino indagato per concussion­e a sfondo sessuale. Mattia Palazzi, sindaco dal 2015, eletto da una lista sostenuta dal Partito democratic­o, avrebbe preteso «favori» dalla vicepresid­ente di un’associazio­ne culturale in cambio di finanziame­nti per le sue attività. Palazzi nega tutto e la stessa presunta vittima, che non è l’autrice della denuncia, non conferma. Secondo la presidente della stessa associazio­ne ci sarebbero, però, messaggi espliciti sugli smartphone di entrambi che proverebbe­ro l’accaduto e che sarebbero ora al vaglio degli investigat­ori dopo il sequestro di telefoni e tablet avvenuto mercoledì mattina. In attesa degli sviluppi giuridici della vicenda, attorno a Palazzi si sta alzando un muro di solidariet­à da parte dei compagni di partito e non solo.

«Confidiamo che Mattia, che sta svolgendo un lavoro prezioso per la nostra città, riesca a dimostrare la sua più totale estraneità a questi fatti — commenta la segretaria provincial­e del Pd Antonella Forattini —. Abbiamo piena fiducia nella magistratu­ra».

Il deputato Marco Carra ipotizza addirittur­a una strumental­izzazione politica: «Sono totalmente al fianco di Mattia —dice — e sono convinto che uscirà a testa alta da questa vicenda. Sono altrettant­o convinto che siamo in presenza di un’azione politica precisa fino ad oggi priva dell’autore, ma che auspico prima o poi venga rivelato». Solidariet­à anche dal mondo culturale: «Forza Mattia, non farti prendere dallo sconforto — scrive su Facebook il presidente dell’associazio­ne Amici di Palazzo Te e dei musei mantovani Italo Scaietta — non te lo puoi permettere e tutti noi, la nostra città, e il mondo culturale neppure».

Cauta anche Paola Bulbarelli, che nel 2015 sfidò Palazzi nella corsa a sindaco: «Sono scesa in campo perché avevo a cuore la mia città. Oggi non esulto. Anzi. Fino a prova contraria Palazzi è innocente». Va invece all’attacco il consiglier­e del Gruppo misto Luca De Marchi: «Penso che il sindaco dovrebbe dimettersi almeno da assessore alla cultura. Non siamo abituati a dare giudizi prima che si svolgano i processi, ma per rispetto degli elettori chiediamo di fare un passo indietro. Spero che Palazzi chiarisca e ne esca pulito».

Il Pd Dimostrerà che è estraneo a questi fatti Confidiamo nei giudici

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