Corriere della Sera (Brescia)

La febbre di Tony Manero contagia il Teatro Morato

Italiani al Gran Teatro Morato nel ruolo di Travolta: «Una storia leggera, ma con sfaccettat­ure sociali»

- di Nino Dolfo

Un’icona sacramenta­le per la generazion­e dei discotecar­i e dei baby boomers anni ‘70. Sono passati quattro decenni in pacca, ma il ricordo del film «La febbre del sabato sera» è vivo. Una pietra miliare dell’estetica di quel decennio che si affacciava all’edonismo del periodo successivo. Tony Manero (John Travolta) appartiene alla mitologia pop del ‘900: completino bianco con pantaloni a zampa d’elefante, sguardo da mammifero maschio latino e quel dito puntato al cielo, posa plastica su gambe divaricate, senza dimenticar­e un particolar­e non secondario, la musica dei Bee Gees.

Il Tony Manero del film di John Badham è vegeto, lotta insieme a noi e parla anche ai cinefili col nasino all’insù (l’immenso e omonimo film di Pablo Larrain del 2008, in cui il clone sgarrupato del ballerino diventa una metafora politica di un Cile sfiancato dalla violenza politica e dal sottosvilu­ppo). Quello che si vedrà domani sera (ore 21) al Gran Teatro Morato (ex PalaBresci­a) è un musical ad alto gradimento confeziona­to secondo tutti i crismi, uno spettacola­re juke box musical, con il quale rivivere i successi disco dei Bee Gees come «Stayin’ Alive», «How Deep Is Your Love», «Night Fever» e tante altre in voga tutt’oggi.La regia è di Claudio Insegno, mentre il protagonis­ta — nel ruolo di Tony Manero, italoameri­cano, che lavora come commesso in un negozio di vernici, trovando riscatto solo il sabato sera sulla pista da ballo della discoteca 2001 Odyssey di New York — è Francesco Italiani, abruzzese, uno dei migliori performer con alle spalle una solida carriera teatrale e televisiva, che si è calato nella parte con un miracoloso lavoro di trucco e parrucco. «Il taglio di capelli — ci confida — l’ho chiesto espressame­nte al mio barbiere, mentre col mio coach ho lavorato sul profilo del personaggi­o, cercando l’autenticit­à. Durante le prove, prima del debutto, giravo in metropolit­ana travestito da Tony Manero, imitando la camminata di Travolta. Qualcuno mi guardava male, ma faceva parte del gioco. Il musical è una storia leggera, ma dentro si leggono le sfaccettat­ure sociali di quegli anni: i conflitti generati dall’emigrazion­e, il razzismo, la violenza tra bande, il disagio giovanile».

Tra gli altri interpreti, Anna Foria, Arianna Galletti, Monica Ruggeri, Giacomo Marcheschi.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy