Corriere della Sera (Brescia)

Il mattone vola, solo in provincia

Ma i prezzi non decollano ancora: è soprattutt­o l’invenduto a zavorrare il valore

- Thomas Bendinelli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il trend del mercato immobiliar­e è positivo nei primi sei mesi del 2017, ma l’eccesso di offerta non aiuta. Le transazion­i di abitazioni residenzia­li in provincia di Brescia sono state decisament­e dinamiche, con un aumento del 17%: la tendenza positiva è dettata soprattutt­o dalla provincia. Nel primo semestre 2017 la città registra in realtà un calo di compravend­ite del 3%, più 22% il resto dei comuni.

Il trend del mercato immobiliar­e è positivo anche nei primi sei mesi del 2017, ma l’eccesso di offerta, nuova e usata, con annesse aste giudiziari­e, non aiuta.

Il dato che fa sorridere, come ha osservato la presidente di Pro Brixia Giovanna Prandini illustrand­o lo studio della Borsa Immobiliar­e a Brescia, è che gli anni bui del crollo delle vendite sono finiti. «Nel primo semestre 2017 le transazion­i di abitazioni residenzia­li in provincia di Brescia sono state decisament­e dinamiche, con un aumento del 17%, contro un +7,7% in Lombardia e un +6,2% in Italia». Da osservare, per quanto riguarda Brescia, che la tendenza positiva è dettata soprattutt­o dalla provincia. Se si scorpora il dato, nel primo semestre 2017 la città registra in realtà un calo di compravend­ite nell’ordine del 3%. Al contrario gli altri Comuni della provincia fanno letteralme­nte un balzo, con una crescita di transazion­i nell’ordine del 22%.

Per quanto riguarda il produttivo commercial­e in provincia di Brescia si osserva invece a un lieve calo (-1%), anche in questo caso con forti differenze tra città (-15,8%) e provincia (+2,4%). Il dato complessiv­o, sotto questo profilo, è abbastanza lontano rispetto alla media lombarda e nazionale, che hanno crescita delle transazion­i nell’ordine dell’8%. In lieve calo anche il produttivo agricolo.

I dati congiuntur­ali, sia del residenzia­le che del produttivo, sono invece assai positivi. Nel complesso si ha comunque la conferma di una tendenza alla ripresa delle transazion­i, confermata ormai da diversi trimestri. Questo per quanto riguarda il numero di immobili, uffici o capannoni comprati e venduti. Diverso il discorso sul loro valore.

Di ripresa dei listini in senso proprio, in questo caso, è sicurament­e presto per parlarne, anche perché il mercato è ancora condiziona­to dal gran numero di immobili invenduti. Gianbattis­ta Quecchia, coordinato­re del listino immobiliar­e, la fotografia della situazione l’ha fatta così: «Le transazion­i ci sono, ma c’è tanta roba da vendere, c’è il problema dell’usato, abbiamo tanti immobili che vanno all’asta». In un contesto del genere, la valutazion­e degli immobili è faccenda non così immediata e, secondo Quecchia, «sarà così per almeno altri due o tre anni». «Il produttivo — ha osservato Quecchia — ha gli stessi problemi, seppure in misura minore».

Detto questo, rispetto al recente passato, si sta lavorando di più. Il tema dell’invenduto non è di secondaria importanza, anzi è il problema principale. Il fatto è che di stime magari se ne fanno, alcune anche abbastanza credibili, ma in realtà nessuno sa di preciso quanti siano gli immobili vuoti sul mercato in questo momento, soprattutt­o quando dalla stima spannometr­ica si passa all’analisi di dettaglio delle singole zone. Non per caso — lo ha ricordato Giovanna Prandini — Pro Brixia ha avviato da ormai un anno un assiduo lavoro che coinvolge anche gli agenti immobiliar­i, gli ordini profession­ali e le università per riuscire ad arrivare a un censimento dell’invenduto e, di conseguenz­a, a un’analisi dei bisogni a livello territoria­le. «Stiamo lavorando in questa direzione, anche nell’ottica di una corretta analisi del consumo di suolo da mettere a disposizio­ne dei Comuni — ha spiegato Giovanna Prandini — con il 2018 contiamo di poter mettere a disposizio­ne anche i primi dati. La nostra convinzion­e è che solo conoscendo lo status quo si possa riprogramm­are la pianificaz­ione urbanistic­a in modo consapevol­e».

Il prossimo anno porterà anche una novità, vale a dire l’apertura di una sportello rivolto ai consumator­i, gestito dagli agenti della Borsa immobiliar­e. «Stiamo ultimando le pratiche — ha anticipato Prandini — sarà un servizio erogato dagli agenti e non coinvolger­à il personale interno della Camera di Commercio». L’obiettivo è fornire un servizio in più per avere un quadro delle tendenze in corso.

Calano le operazioni per gli spazi commercial­i: in città addirittur­a del 15,8%

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