Corriere della Sera (Brescia)

Culle sempre più vuote e calano anche i matrimoni

I bebè tra città e provincia sono passati da 10.805 a 10.390. Diminuiti anche i figli degli stranieri In calo pure i matrimoni

- T. B. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Tra città e provincia i nati sono passati da 10.805 a 10.390, 415 in meno. Fino a qualche anno erano gli stranieri a fare figli, ma non è più così: 2,19 il numero medio di figli per le donne straniere, 1,27 per le italiane.

Oramai è una corsa verso il basso per le nascite: la tendenza è nazionale e Brescia non fa eccezione. Tra città e provincia i nati sono passati da 10.805 a 10.390, 415 in meno: non pochi, soprattutt­o perché la tendenza al calo è continua da diversi anni. Fino a qualche anno fa la scarsa propension­e degli italiani a fare figli veniva in parte compensata dagli stranieri - a cavallo del 2010 il numero medio di figli per donna era addirittur­a salito -, ma anno dopo anno i dati si stanno allineando. Differenze restano ma oramai anche per le donne straniere l’età del primo figlio è di quasi 29 anni, contro i poco più di 32 delle donne italiane. Soprattutt­o tende ad avvicinars­i, anche se qualche differenza resta, il numero medio di figli: 2,19 per le donne straniere, 1,27 per le italiane. Se a Brescia va in questo modo, in Lombardia e in Italia è anche peggio: se in provincia il numero medio di figli per donna in età fertile è 1.45, a livello regionale si scende a 1,42 e nell’intera penisola a 1,34. Non solo, se a Brescia l’età media del primo parto è 31,3 anni, a livello nazionale è 31,8. Dei 10.390 nati nel 2016 in provincia di Brescia, oltre un quarto sono figli di genitori stranieri, percentual­e che supera il 30% nel caso di nati in cui «almeno un genitore è straniero». Dei 10mila e passa nati bresciani, quasi un terzo sono fuori dal matrimonio. Come osserva l’Istat sulle tendenze a livello nazionale «la diminuzion­e delle nascite registrata dal 2008 è da attribuire interament­e al calo dei nati all’interno del matrimonio: nel 2016 sono solo 331.681 (oltre 132 mila in meno in soli 8 anni). Questa importante diminuzion­e è in parte dovuta al contempora­neo forte calo dei matrimoni».

I matrimoni sono in calo nei numeri (3861 quelli complessiv­i), soprattutt­o per quanto riguarda quelli di tipo religioso. Il sorpasso, avvenuto oramai da qualche anno, tende sempre più a consolidar­si. In città i matrimoni civili sono il 59% del totale, negli altri Comuni della provincia (dove fino a pochi anni quelli religiosi erano in leggero vantaggio) più del 54 per cento. Come nel caso delle nascite, anche in questo caso la provincia di Brescia segue il trend lombardo ma in misura meno accentuata. Se a Brescia il quoziente di nuzialità è del 3,1 per mille abitanti, a livello regionale si scende al 2,8. A livello nazionale, grazie alle regione del Sud Italia, il quoziente di nuzialità è però del 3,4 per mille. A livello nazionale i matrimoni religiosi sono anche in vantaggio rispetto a quelli civili.

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