Teatro Grande, dalla Regione 400 mila euro
Cappellini: «La diatriba con la Loggia può dirsi risolta: ci siamo impegnati a garantire un contributo straordinario al patrimonio della fondazione e a un’edizione speciale della Festa dell’opera nel 2018»
Dopo un’ouverture al cianuro e un intermezzo tragico, l’ultimo atto è stato quello dell’armonia: il Grande e la Regione hanno ritrovato la sintonia perfetta. Il Pirellone ha deciso di intestare 300 mila euro sul fondo patrimoniale del Teatro per il 2017. L’anno prossimo, altri 100 mila (la cifra è approssimativa, potrebbe variare) finanzieranno un’edizione extralarge e speciale della Festa dell’Opera: «Un progetto ad hoc per concludere l’Anno della cultura» fa sapere l’assessore regionale Cristina Cappellini.
Musi, virgolettati al vetriolo, lettere al prefetto, post su Facebook e colpi di scena all’ultimo atto: secondo il Pirellone e i suoi avvocati, il cavillo del nuovo statuto che impone a tutti i soci di impegnarsi a erogare 100 mila euro di quota ogni anno (l’alternativa è l’uscita dal cda) era illegittimo e contrario al regolamento della Regione. Lo statuto-gate è stato risolto dopo un incontro tra Cappellini e il sindaco Emilio Del Bono: «È stato risolutivo — fa sapere l’assessore alla Cultura — . La diatriba inerente i rapporti tra Regione e fondazione può dirsi risolta». In sintesi: «La Regione non sarà tenuta a versare contributi di gestione annuali. Tuttavia, come avevamo sempre detto, ad ulteriore dimostrazione del sostegno che non abbiamo mai fatto mancare al Teatro, ci siamo impegnati a garantire un contributo straordinario al patrimonio della fondazione (non serviranno a pagare la stagione di opera e balletto ma restauri e spese varie, ndr) e a una progettualità specifica legata alla chiusura dell’Anno della cultura nel 2018». Circa 100 mila euro per un’edizione speciale della Festa dell’opera «che imposteremo con il soprintendente del Teatro, Umberto Angelini, nelle prossime settimane». Quella prevista nel 2017 è la tranche più onerosa: «L’assessore all’Economia Massimo Garavaglia — spiega Cappellini — aveva a disposizione centinaia di migliaia di euro di capitale: ho attinto a quel fondo». Con il bonifico, «la Regione ha dimostrato che per il Grande c’è, c’è sempre stata e sempre ci sarà: a ogni occasione, abbiamo ribadito che non volevamo assolutamente abbandonare il Teatro, ma nemmeno andare contro le nostre regole». È un lieto fine: «Mi fa piacere che le proposte avanzate abbiano trovato un consenso generale all’interno della fondazione, premessa indispensabile per tornare a lavorare insieme in un clima di serenità e concretezza. Il filo diretto con Del Bono, con cui mi sono incontrata l’altra sera, è stato più risolutivo dei tanti messaggi e delle tante telefonate arrivate da mezza Brescia in queste settimane».
Dal Pirellone, quindi, arriveranno fondi fino al 2018: è plausibile che il contributo per gli anni seguenti venga deciso dopo le elezioni.
La fine delle bizze tra Grande e Regione, a questo punto, permetterà alla Provincia di entrare nel consiglio di amministrazione come nuovo socio: l’ingresso dell’ente, che ha versato 200 mila euro al Teatro quest’anno e una cifra identica nel 2016, è già stato approvato dai consiglieri, e dovrebbe essere all’ordine del giorno del cda di dicembre.
Il Pirellone aveva impugnato lo statuto dell’Ente davanti al prefetto La fine del conflitto tra Milano e Brescia sancirà l’ingresso della Provincia nel cda