Il Garda è in ansia, fallito il recupero della chiatta che preme sul collettore
Il sindaco Cipani: la condotta per ora è integra, ma vogliamo vederci chiaro
Il recupero della chiatta affondata di fronte al porticciolo del cantiere nautico Bottura, a Gardone Riviera, è partito e si è subito arenato alle 15.15 di ieri. Il relitto resta a trenta metri di profondità in attesa del tentativo di oggi, sollecitato da una ordinanza dal sindaco di Gardone Riviera, Andrea Cipani, seccato: «Faremo le nostre querele mentre la polizia locale sta verificando che non si tratti di un semplice affondamento o se c’è dell’altro. Non lasceremo nulla al caso». C’è da preoccuparsi? «La condotta è integra ma la chiatta spinge. Potenzialmente la situazione potrebbe divenire grave per l’ambiente. Preoccupa la casualità della scoperta, non eravamo stati avvertiti di nulla».
Il rischio più rilevante, quello ambientale, parrebbe scongiurato. La chiatta è stata ancorata al molo, ma è ancora in contatto con il tubo del collettore del Garda Uno, seppure con pressione allentata.
La conduttura fognaria ha retto bene ma, rimossa la chiatta, dovranno esserne verificate le condizioni. Per il momento sono stati categoricamente esclusi sversamenti a lago di reflui, dato che il rischio maggiore consiste proprio nella pressione esercitata dal relitto sul tubo in polietilene, del diametro 40 cm., che dal 1985 porta reflui da Barbarano a Toscolano, da dove poi i fanghi raggiungono Torri del Benaco e da viaggiano in direzione del collettore di Peschiera. Nel tubo passano 90 litri reflui al secondo per 6 ore al giorno, in pressione perché vengono spinti con l’aiuto di pompe. La vicenda è stata seguita da vicino dai responsabili e dai tecnici del Garda Uno, Alessandro Andreatta (Gestione Reti) e dall’ingegner Graziano Falappa, consulente esperto in condutture. L’Azienda è parte lesa ed ha già presentato un esposto ai carabinieri di Gardone.
Presenti e attivi ovviamente anche esperti subacquei della Vrm di Maderno e Athos Diving di Malcesine che hanno rilevato la situazione in essere e verificheranno eventuali conseguenze a chiatta rimossa.
Ieri sono entrati in funzione tre palloni con il compito di sollevare il relitto (forza di 3 tonnellate ciascuno) e una gru trasportata su un’altra chiatta di buon mattino da Campione aveva iniziato il suo sforzo, dopo che la chiatta sommersa era stata agganciata con quattro catene alla gru.
Ma le catene con le quali si tentava di sollevare la chiatta hanno ceduto quasi subito, forse perché sottodimensionate.
Il rinvio del recupero è motivato soprattutto dal rispetto delle tabelle, per i tempi di decompressione da parte dei sub.