Riccardo Festa debutta a Roma con il suo corto
Riccardo Festa presenta a Roma il suo primo corto «Racconto il dramma dell’uomo occidentale»
Una volta c’erano i «Ragazzi della via Pal», romanzo imprescindibile della letteratura dell’infanzia. Lui invece è il ragazzo del Viakal. Riccardo Festa, orceano quarantenne con stazza alla Gassman, è noto per gli spot dell’anticalcare: da quindici anni ne è il testimonial, venti video in tutto, compreso l’ultimo, quello con la svampitella intrusiva che pretende di andare a farsi la doccia in casa d’altri perché la sua non è splendente. «Quando li rivedo questi spot — commenta ridendo — leggo sul mio viso il tempo che passa». Ma questa è solo l’immagine commercial-gastronomica di Riccardo Festa. La parte migliore è l’altra, quella che lo vede attore, autore, regista, conduttore televisivo e radiofonico. Andrea Porcheddu, critico di naso fino, qualche tempo fa lanciava l’avviso ai naviganti: attenzione, questo qui ha del talento.
Solo domenica scorsa, all’interno di Wonderland Festival, Riccardo Festa è stato protagonista insieme a Matteo Angius e Woody Neri di «Opera sentimentale» di Camilla Mattiuzzo. Chi l’ha visto è rimasto positivamente impressionato. Quelli della fondazione Castello di Padernello lo hanno chiamato spesso. Non si contano le sue partecipazioni alle fiction. Un curriculum teatrale di tutto prestigio, che lo ha portato in giro per la penisola. Nel 2006 lo ha voluto Francesca Comencini per il film «A casa nostra». Ora lui al cinema ritorna con un corto tutto suo, scritto e diretto.
«Sulla soglia», questo il titolo, che proprio oggi verrà presentato all’interno della sedicesima edizione del Riff (Rome Indipendent Film Festival). Gli interpreti sono di alto rango: Giulio Scarpati, Michele Cesari, Rosanna Gentili e Veronica Gaggero. La storia è intrigante. Il pomeriggio sta dolcemente declinando verso sera. Una bella donna intorno ai cinquant’anni torna a casa, una villa estremamente lussuosa. Scopre che suo marito e la sua giovanissima figlia sono ostaggio di un ragazzo gentile e minaccioso, armato di pistola, che le chiede di sedersi con loro, in salotto. Come è entrato il giovane? Che vuole da lo- ro? Perché tutti agiscono in modo così strano? «Volevo raccontare un interno domestico, un archetipo drammatico della condizione umana occidentale, quella di una famiglia ricca, borghese E preoccupata. Ovviamente non chiedetemi il finale. Posso dire solo che il mio è un omaggio a Funny Games di Michael Haneke».