Ubi, solo Consob è parte civile respinte tutte le altre richieste
Fuori Jannone, Adusbef e 4 della Lista Resti. Il 15 parola a imputati e pm
Il giudice per l’udienza preliminare di Bergamo, Ilaria Sanesi, ha deciso di escludere tutte le richieste di costituzione di parte civile — fatta eccezione per Consob — avanzate nel corso del procedimento sul caso Ubi. I Trenta imputati e la banca stessa sono accusati, a vario titolo, di ostacolo alle funzioni di vigilanza e di illecita influenza sull’assemblea. Bankitalia, che potrebbe essere ammessa come parte civile, non ha ancora chiesto la costituzione. Resta ancora da chiarire la questione della competenza territoriale. Nel frattempo l’udienza prosegue il 15: prenderà la parola il pm Fabio pelosi, il gup ha chiesto agli imputati che vogliono parlare di farsi avanti.
BERGAMO Una, Bankitalia, sarebbe stata ammessa tra le parti civili per l’ostacolo alla vigilanza, ma non si è ancora costituita.
L’altra, Ubi Banca, in astratto avrebbe potuto costituirsi per l’ipotesi di illecita interferenza nell’assemblea dell’aprile 2013, ma la procura l’ha messa tra gli imputati. Le contesta di non aver messo in atto i meccanismi di controllo per evitare che la governance di Ubi — il cuore dell’inchiesta — rimanesse nelle mani delle derivazioni bergamasca e bresciana.
Allo stato, invece, la parte civile é solo la Consob, uno dei due organismi di vigilanza. Bankitalia, l’altro (per questo sarebbe stata ammessa), potrà ancora costituirsi a dibattimento, ma per ora sta alla finestra.
Il gup Ilaria Sanesi ha respinto tutte le altre richieste di costituzione.
Giorgio Jannone, il principale accusatore di (presunti) patti occulti dei vertici bancari, socio e promotore della lista «Ubi banca - Ci siamo» in lizza per l’assemblea in cui vinse la «Lista 1» di Andrea Moltrasio, confermato presidente del Consiglio di sorveglianza (tra i 30 imputati). No anche ad altri 3 componenti della sua lista. Così come ai quattro — tre candidati e un sostenitore — della lista «Ubi, Banca Popolare!» capeggiata da Andrea Resti (che non aveva chiesto di costituirsi). Il gup ha rigettato anche la richiesta di Adusbef, l’associazione che rappresenta gli utenti bancari.
I reati contestati richiedono che il danno sia diretto. Il bene giuridico tutelato dalla norma che punisce l’illecita interferenza sull’assemblea è «la regolare formazione della volontà assembleare». Stringi stringi, la banca. Per il giudice, la norma «è posta a presidio della società nella sua unità e tutela il principio maggioritario come sistema in grado di consentire il miglior funzionamento dell’assemblea, non l’interesse dei soci assenti o dissenzienti a non vedersi vincolati a delibere adottate in violazione di legge o dell’atto costitutivo, men che meno il diritto a non veder svuotato di valore il proprio voto». Gli avvocati degli imputati sono usciti dall’aula con il sorriso. C’era aria se non di vittoria, di un punto a favore. Jannone ha incassato e guarda in prospettiva: «L’importante è che sia stata ammessa la Consob. Guardo con attenzione i procedimenti a Milano e a Brescia. E, comunque, arriveranno altre denunce nei prossimi giorni».
Restano aperte alcune questioni. Come la competenza territoriale. Bergamo o Roma (o Milano)? Cioè dove si trova la sede legale di Ubi, oppure dove si trova quella della Consob? Di una questione simile (Vicenza — Milano) è stata investita la Corte di Cassazione, per la Banca Popolare di Vicenza. Deciderà entro la metà di dicembre, un pronunciamento che potrebbe influire anche su eventuali mosse degli avvocati a Bergamo. Nessun imputato ha chiesto riti alternativi, è improbabile ma c’è ancora tempo. Ieri il gup ha invitato chi volesse parlare a farsi avanti alla prossima udienza, il 15 dicembre. Nel caso, prima parlerà comunque il pm Fabio Pelosi.
Per l’ostacolo alle funzioni di vigilanza sono imputati Andrea Moltrasio, il vice Mario Cera, Franco Polotti (ex presidente Cdg), Victor Massiah come consigliere delegato, Giovanni Bazoli, Francesca Bazoli, Enrico Minelli, Flavio Pizzini, Federico Manzoni, Pierpaolo Camadini, Emilio Zanetti, Giuseppe Calvi, Italo Lucchini, Armando Santus, Mario Mazzoleni e Carlo Garavaglia.
Per illecita influenza sull’assemblea Zanetti, Bazoli, Italo Folonari, Massiah, Moltrasio, il vice direttore generale di Ubi Ettore Medda e il direttore di Ubi Commercio e Industria Marco Mandelli, i responsabili per la gestione del libro soci Giuseppe Sciarrotta e Guido Marchesi, la responsabile della raccolta deleghe di voto Gemma Maria Baglioni, il referente per le operazioni assembleari Enrico Invernizzi, Antonella Bardoni e Angelo Ondei, direttrice del Consorzio fidi dell’Associazione artigiani ed ex presidente Confiab, l’ex presidente della Compagnia delle Opere di Bergamo Rossano Breno, Matteo Brivio, sempre della Cdo, l’ex direttore de L’ Eco di Bergamo Ettore Ongis, l’ex consigliere comunale di Forza Italia Stefano Lorenzi e il coordinatore cittadino e avvocato Giovanni D’Aloia.