Lucarelli, l’ironia contro le beffe dei proibizionisti
Quando la musica si fa beffa del proibizionismo. Doppio appuntamento bresciano per Carlo Lucarelli, scrittore italiano tra i più amati e conduttore televisivo d’inchiesta ad alto share (Blu notte), che questa sera (ore 20.30) porta in scena al Teatro delle Ali di Breno lo spettacolo Controcanti. L’Opera Buffa della censura. Replica domani alla stessa ora al Teatro Corallo di Villanuova sul Clisi all’interno del ciclo Altri Sguardi per EticaFestival.
La censura è uno strumento di regolazione della trasmissione delle idee e della cultura. È stata, in modo palese o criptato, la prerogativa della sovranità e, come tale, è stata un potere conteso. Tracciarne le vicende vuol dire descrivere la storia politica d’Italia sotto il profilo del rapporto tra sovranità e uso della parola e dell’espressione artistica. Lo spettacolo Controcanti. L’Opera Buffa della censura mette in risalto i rivolti più grotteschi e infelici dei tentativi, più o meno riusciti, di «vietare» sulla pagina, come a teatro, e poi alla radio, al cinema e alla televisione parole perturbanti, capaci di forare la soglia presunta del pudore oppure di insinuare il germe del dubbio.
Nella messinscena il palco si trasforma in uno scantinato in cui trovano riparo due musicisti (Marco Caronna, chitarra e voce; Alessandro Nidi, pianoforte; Moni Ovadia voce fuori campo) e uno scrittore (Lucarelli). Il luogo sotterraneo sembra essere un rifugio clandestino, di epoca fascista, con un vecchio microfono e una vecchia radio. Per trasmettere o per ascoltare. I tre scoprono documenti che provano che da quel seminterrato si denunciavano gli orrori tragicomici della censura dell’epoca, lo scrittore li conosce, li commenta, li racconta… E così parte un viaggio semiserio tra le musiche che hanno osato lo sberleffo al regime. Ma poi i tre scoprono che il microfono funziona ancora. E che la censura ha continuato il suo stupido cammino.
Armati dell’immancabile ironia i tre sfogliano insieme al pubblico alcune delle meno memorabili pagine del ‘900, mettendo alla berlina l’ottusità delle dittature, dei regimi, ma anche delle democrazie che non mancano di remore e controlli. Si parte da Faccetta bianca e Faccetta nera, si parla delle canzoni nei campi di concentramento e della partita della morte giocata contro la squadra di ufficiali tedeschi. Di come Lucio Dalla al Festival di Sanremo fu costretto a cambiare il testo della sua canzone 4 marzo 1943 quando accennava a Gesù Bambino, di come la censura ha colpito anche Francesco De Gregori e Gianni Morandi. Si parlerà della morte di Pasolini, del cantautore brasiliano Chico Buarque, di chi ti dice: se non fai così non ti produco. Perché la censura è a volte anche solo ricatto.
Biglietti per Breno su Vivaticket, a Villanuova dalle ore 20 presso la biglietteria del Corallo.