Corriere della Sera (Brescia)

Salerno-Brescia: è amore «È una missione possibile»

È già scoccata la scintilla tra il Brescia Calcio e il neo direttore sportivo voluto da Cellino Lo attende un lavoro complesso: la rosa va sfoltita, per innestare la cinquina di rinforzi

- Luca Bertelli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nicola Salerno, neo direttore sportivo del Brescia Calcio, ha lavorato fino a tardi nell’ufficio della società in via Ferramola. Le prime vibrazioni da «bresciano» sono giuste: «Era impossibil­e dire di no. Arrivo in una società seria e in una piazza dove hanno giocato alcuni dei più grandi calciatori della storia recente. Questa missione non è impossibil­e».

Una seconda, lunga, giornata in sede, quasi fino alle 20. Stavolta da solo, dopo aver rotto il ghiaccio mercoledì con gli uffici di via Ferramola insieme a Massimo Cellino, l’uomo che l’ha (ri) voluto con lui dopo averne già apprezzato le doti a Cagliari e Leeds per 7 anni.

Nicola Salerno è da ieri il nuovo direttore sportivo del Brescia al posto di Renzo Castagnini «al quale - ha spiegato la società in una nota in cui giustifica­va l’avvicendam­ento per “motivi tecnici” — vanno i più sentiti ringraziam­enti per il lavoro e l’impegno profusi negli ultimi due anni». Il braccio destro del presidente aveva iniziato il suo primo giorno da ds al San Filippo. Saluti cordiali ai giornalist­i, prime parole con Simone Dallamano e Francesco Filucchi che avranno il compito, come già accadeva con Renzo Castagnini, l’uomo mercato uscente, di affiancarl­o nelle trattative del prossimo gennaio. E, soprattutt­o, la conoscenza dei calciatori a disposizio­ne di Pasquale Marino, con il quale invece non servivano presentazi­oni di sorta. Una stretta di mano più vigorosa delle altre l’ha riservata ad Andrea Caracciolo, stimato e apprezzato da lontano. E da rivale. «Ne ho sempre intuito la pasta umana, sul valore

Operativo Il braccio destro del presidente ha iniziato il suo primo giorno al San Filippo

tecnico del calciatore c’è poco da dire», racconta Salerno in serata nelle sue prime dichiarazi­oni da (quasi) tesserato, volutament­e misurate per non mancare di rispetto a nessuno in attesa della presentazi­one ufficiale. Sempre in attesa di partire per Matera dove a breve diventerà nonno per la seconda volta, sarà domani a Frosinone ma non viaggerà con la squadra. Le prime vibrazioni da «bresciano» sono giuste. Quelle che attendeva: «Brescia era una piazza cui era impossibil­e dire di no (si era espresso così anche Pasquale Marino al suo arrivo, ndr), il primo giorno è stato perfetto e ho trovato una situazione definita, in ordine. Arrivo in una società seria e in una piazza dove hanno giocato alcuni dei più grandi calciatori della storia recente. La città? La conoscevo, già mi piaceva…», sorride. La priorità, sul mercato, sarà in uscita. Lo attende un lavoro complesso, perché la rosa da 32 elementi va sfoltita nel minor tempo possibile per innestarvi poi quella cinquina di rinforzi ai quali penserà in simbiosi con allenatore e presidente. «Alle missioni impossibil­i sono abituato – dice – e questa non mi pare esserlo. Per questo sono fiducioso, potremo lavorare bene». Con Cellino continuano a darsi del lei, come sempre. Ma il tempo delle formalità e degli ossequi scadrà presto, se mai è iniziato. Con un presidente rock, bisogna ballare in fretta. E nessuno lo sa meglio di lui.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy