Cara Aib, qui abbiamo già dato
Cara Aib, il territorio che rappresento ha già pagato un prezzo alto su ambiente alle discariche. Bene, quindi, l’indice di pressione regionale.
Vorrei fare una riflessione sulla posizione assunta dall’Associazione industriale bresciana (Aib) circa l’indice di pressione ambientale, deliberato dalla Regione Lombardia in tema di discariche. Si deve necessariamente partire da un assunto difficilmente contestabile, ossia che il fattore di pressione è stato creato proprio per tutelare (meglio tardi che mai) la situazione ambientale di Montichiari. Tale indice di pressione, insisto, è nato a Montichiari perché a Montichiari vi è una concentrazione di rifiuti unica in Europa, stimabile in oltre 15 milioni di metri cubi di rifiuti nelle viscere delle ex cave del territorio monteclarense. Da ciò non si può prescindere se vogliamo ragionare onestamente. Segnalo che nonostante l’indice di pressione sia stato riconosciuto nella sua validità anche dal massimo grado della giustizia amministrativa, cioè il Consiglio di Stato, assistiamo tuttora ad assidui e ulteriori tentativi di insediare nel territorio monteclarense altre attività che intendono smaltire e trattare rifiuti, il cui caso eclatante è oggi rappresentato dal procedimento in itinere presso la Regione Lombardia, da oltre due anni, dell’azienda Padana Green a Vighizzolo, per intenderci il contesto ove si sono manifestati nell’ultimo anno i fenomeni di cattivi odori nell’aria. La situazione ha raggiunto livelli di intolleranza tale e così diffusa che ha indotto da subito la mia Amministrazione a istituire un tavolo interistituzionale sull’ambiente, creando una “rete” con Comuni, Regione Lombardia e Provincia di Brescia impegnati, al di la di ogni valutazione politica, a fare fronte comune per affrontare tali istanze in rapporto alla capacità dei territori di farvi fronte, in tutte le sue declinazioni. Concordo con l’assessore regionale Claudia Terzi circa il suo stupore e la sua contrarietà alla posizione di Aib: sul tema dell’ambiente e soprattutto dello stato di salute dei cittadini non ci possono essere divisioni ideologiche, ma si deve lavorare insieme per far prevalere il bene comune che ha come fondamento la tutela della salute, la quale è oggi indagata da uno studio epidemiologico di contesto, il cui esito non è certamente rassicurante. Le istituzioni preposte a pianificare l’uso del territorio devono accettare, senza remora alcuna, che il Comune di Montichiari non è più in grado di reggere lo stress ambientale accumulatosi ed ho ragione di ritenere che tale assunto troverà piena condivisione tra tutti gli Enti nelle sedi competenti, qualora si tentasse di distorcere tale chiarissima realtà. A Montichiari non si deve più parlare di discariche e/o di nuovi insediamenti perché la misura è colma, bensì di interventi urgenti volti finalmente al risanamento dell’ambiente. La posizione dell’Aib è legittimamente rivolta a tutelare i propri iscritti, tutti presenti a vario titolo a Montichiari ma, ripeto, il sistema economico cui fa riferimento e il suo indotto devono definitivamente abdicare alla volontà di insediarsi nella Città da me rappresentata, per le ragioni poco sopra esposte.