Adrenalina salvavita ai bimbi allergici Fiale in dotazione anche nelle scuole
Ambra onlus ne ha donate 24 a istituti e famiglie: «Un luogo a rischio»
Ogni pasto a scuola può diventare un pericolo per i bambini che soffrono di allergie alimentari gravi. L’adrenalina, per loro, è l’unico salvavita. Farmaco che, per il suo costo elevato, viene dato con il contagocce dal servizio sanitario nazionale alle famiglie che ne hanno bisogno. Qui entra in gioco Ambra onlus. L’Associazione Modello Bresciano Ricerca Attività educazione terapeutica per le malattie croniche in età evolutiva — nata proprio per sostenere queste famiglie — ha voluto donare gratuitamente a scuole e genitori 24 fiale di adrenalina. Tante quante i bambini colpiti da allergie alimentari gravi che frequentano il centro «Io e l’Asma» dell’ospedale dei Bambini del Civile.
Avere a scuola le fiale salvavita però non basta: bisogna saper gestire le emergenze allergologiche. Per questo motivo Ambra onlus ha fatto un passo in più. In accordo con l’Ufficio Scolastico Provinciale ha organizzato tre seminari (aperti a tutto il personale anche di scuole che non hanno un bambino allergico grave) per spiegare a docenti e non cosa fare nel caso in cui un alunno abbia uno shock anafilattico. Agli incontri hanno partecipato in 82, tra docenti e personale Ata. Le 24 fiale di adrenalina sono state donate ieri a 13 scuole e a 11 famiglie.
«Siamo convinti che curare ed educare bambini e famiglie nella gestione della malattia sia determinante per poter vivere al meglio la cronicità — ha sottolineato Ezio Belleri, direttore generale Asst Spedali Civili — Questo percorso ha ottenuto un’audizione in commissione terza sanità di Regione Lombardia a maggio 2017: dal progetto si è così passati a un’azione pratica da sostenere e implementare in futuro».
In Europa oltre 17 milioni di persone soffrono di allergie alimentari, di cui 3,5 milioni sotto i 25 anni. Le reazioni allergiche sono in aumento soprattutto tra i bambini e i ragazzi. «Abbiamo pensato a un progetto dedicato alle scuole — ha spiegato Adriana Boldi, presidente Ambra onlus — perché rappresenta un luogo a rischio dove i bambini trascorrono molto tempo. Questo spesso genera ansia nei genitori che devono portare il farmaco a scuola tutti i giorni con la paura di dimenticarselo».