Sul velodromo cura da 2 milioni
Interventi per due milioni di euro. Non è ancora chiaro chi salderà il conto
Il velodromo di Montichiari verrà ricoperto con uno spesso telo nautico, che scongiurerà infiltrazioni d’acqua. Il Comune è capofila del progetto da 2 milioni di euro, anche se non è chiaro chi li pagherà.
Il tempo delle polemiche sembra ormai archiviato, ora si studiano soluzioni per risolvere le infiltrazioni d’acqua che hanno «bloccato» il velodromo di Montichiari. L’infrastruttura sportiva – al centro di un dibattito nazionale da quando la federazione ha imposto uno stop ai campionati di ciclismo su pista – potrebbe uscire dall’impasse: il Comune di Montichiari è infatti capofila di un progetto che vorrebbe risolvere tutte le criticità della struttura inaugurata nel 2009. Prima fra tutte, l’infiltrazione d’acqua: l’ipotesi è di sollevare i teloni termosaldati che ricoprono la struttura. La lana di roccia, ormai deteriorata da piogge e freddo, verrebbe sostituita con un telo nautico, a cinque strati. E, per finire, sarebbero previsti anche una serie di pannelli fotovoltaici sul tetto che guarda a mezzogiorno. Si parla di interventi per due milioni di euro, anche se non è chiaro chi metterà le risorse: il Comune? La società di gestione (Asd Energy)? Se fosse quest’ultima, bisognerebbe ragionare sull’aumento della convenzione per la gestione dell’opera. Tema complesso, di cui forse si parlerà l’anno prossimo. A gennaio, intanto, potrebbero essere più precisi i contorni del progetto di ristrutturazione. Il piano è fondamentale per non perdere il «treno» dei campionati di ciclismo su pista: quest’anno, infatti, la Federazione ha dovuto interrompere le gare nazionali già previste sul parquet inclinato del velodromo di Montichiari. Per gli allenamenti invece nessuno stop, nemmeno nei prossimi mesi, visto che l’ipotesi è quello di un cantiere che si «muova» all’esterno della struttura. I lavori saranno comunque anticipati da un’indagine approfondita di cui il Comune ha incaricato lo studio dell’ingegner Enrico Frugoni: l’obiettivo è approfondire i diversi problemi, non solo l’infiltrazione d’acqua.
Pare ci sia un problema di condensa, ecco perché bisogna valutare la coibentazione e gli scambi termici con l’esterno, soprattutto in considerazione dei costi per il riscaldamento della struttura. Insomma, il progetto sopisce le polemiche delle opposizioni che avevano accusato la giunta Fraccaro di immobilismo: a ottobre il sindaco ricordò, carte alla mano, che le infiltrazioni dal tetto era note già prima dell’inaugurazione, quando governava la giunta Rosa-Zanola. I quali sapevano e, ciò nonostante, non si mossero nei confronti della ditta costruttrice, oggi fallita.