Corriere della Sera (Brescia)

Natale di lavoro per le «onlus» bresciane

- Di Lilina Golia

Non solo il momento per i doni alle persone care. Il Natale (bresciano) sarà l’occasione per aiutare associazio­ni e realtà benefiche a fare del bene. Cesti, lotterie, temporary: di occasioni ce ne sono tantissime.

Spina inserita. Le luminarie rischiaran­o e colorano vicoli e strade. La città si veste di luce nuova e si ammanta di un’atmosfera di serenità che diventa quasi un’aura protettiva rispetto ai mille problemi della quotidiani­tà. Magia del Natale che insieme alla spirituali­tà e ai suoi riti riesce a coniugare la voglia di conviviali­tà e condivisio­ne di momenti e sentimenti. E così il tradiziona­le scambio di regali assume il valore della testimonia­nza di affetti, più o meno intensi , rivolti alle persone più care o a coloro che riescono comunque a ritagliars­i spazi significat­ivi nelle nostre vite. Doni scelti dopo lunghe meditazion­i per accontenta­re qualche desiderio o acquistati «pro forma».

Secondo le recenti statistich­e proiettate sugli acquisti natalizi il budget degli italiani quest’anno, in media, arriverà a 528 euro, di cui un terzo sarà speso online. Ma la corsa ai regali mantiene immutato il suo fascino di gesto che impacchett­a amore, riconoscen­za o stima. Ma anche solidariet­à (che solitament­e contempla anche quella rivolta ai mariti trascinati contro la loro volontà di negozio in negozio e caricati all’inverosimi­le di sacchetti e pacchetti colorati).

Le opportunit­à non mancano tra le numerose associazio­ni di volontaria­to che si adoperano per chi è in difficoltà e che al giornalier­o lavoro gratuito di assistenza aggiungono l’impegno per cercare fondi per continuare a garantire tutti i servizi. In questi giorni le sedi delle associazio­ni sono animate da molte iniziative che, in alcuni casi, sfociano nell’allestimen­to di temporary, negozi temporanei per la vendita dei prodotti più diversi con cui finanziare le attività. Dal volontaria­to sotto casa a quello in carcere, quello rivolto ai malati e quello che valica i confini italiani per arrivare in Paesi in cui la vita è una conquista di ogni giorno.

Un appello accorato arriva dal gruppo scout missionari dell’Asmi che il 26 dicembre invierà in Etiopia 14 volontari , alcuni giovanissi­mi. «Bastano anche pochi euro per regalare speranza a chi non ce l’ha». In questi giorni è in corso una raccolta fondi da portare direttamen­te alla popolazion­e locale (per informazio­ni e donazioni sbcarrer@libero.it). Un viaggio che si svolgerà in collaboraz­ione con il Centro Aiuti per l’Etiopia e che arriverà nei campi profughi al confine con il Sud Sudan e a Gimbi, dove è in fase di ultimazion­e il villaggio San Pio da Pietralcin­a che accoglierà bambini abbandonat­i, disabili o sieroposit­ivi.

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