Corriere della Sera (Brescia)

Brescia al tappeto a Frosinone

Calcio Il Frosinone manda le rondinelle al tappeto: finisce 2-0. Caracciolo ci prova, ma il migliore è Minelli

- Luca Bertelli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

È amaro il ritorno di Pasquale Marino in Ciociaria: la sua ex squadra, ora capolista, batte con merito il Brescia. Finisce 2-0, pagati a caro prezzo due errori difensivi in occasione delle reti di Citro e Dionisi. Non basta una buona prova di Minelli tra i pali e la verve del solito Caracciolo.

Non è su questi campi che vanno presi i punti salvezza. Si dice così, solitament­e, alle squadre in zona retrocessi­one. E il Brescia lo è di nuovo, da ieri, dopo la sconfitta a Frosinone, avviluppat­o nel gruppone (cinque squadre) a quota 21 al quintultim­o posto. Mai come in questa Serie B, però, le occasioni da prendere al volo possono capitare ovunque. Anche allo «Stirpe», dove non ha mai vinto nessuno, al cospetto della «miglior squadra del campionato» (parole di Pasquale Marino), rivelatasi devastante nei suoi interpreti offensivi ma titubante in difesa, con i fantasmi degli ultimi quattro pareggi a preoccupar­e quasi più di Caracciolo. I palloni giusti per strappare almeno un pareggio sono capitati solo a lui: Bardi, lontano parente di quel portiere che a maggio propiziò il crollo nei play off fatale ai ciociari e a mister Marino, gli ha detto di no tre volte. Il Brescia, pur volitivo nel secondo tempo e intraprend­ente nella fase iniziale della sfida, si è fermato qui. A tenerlo in piedi ci aveva pensato Minelli, strepitoso sugli attaccanti di casa nel primo tempo e salvato dal palo al 16’ quando Daniel Ciofani aveva rubato il tempo a Coppolaro in area di rigore. È stato il momento in cui il pomeriggio ha cambiato colore, per mezz’ora abbondante il Brescia si è fatto piccolo cercando di arginare a mani nude le onde nella sua metà campo. Un impeto che non aveva bisogno di spinte, invece al 29’ è arrivato l’«aiutone» di Coppolaro, con evidenti pecche in fase di impostazio­ne, che ha regalato a Ciano (ben limitato sin lì da Martinelli, incollato a lui) sulla trequarti un pallone servito subito in verticale a Citro, troppo rapido per essere fermato in corsa. Andate sotto nel punteggio, il piano gara delle rondinelle è saltato. Marino aveva mantenuto l’undici della vittoria con la Salernitan­a, inserendo solo Machin in luogo di Dall’Oglio: il Brescia è così sceso in campo con un 3-5-2 molto simile a quello, spesso criticato, di Boscaglia. Più che un ritorno al passato, la riprova che con questa rosa, in attesa del mercato di gennaio con il nuovo ds Salerno, ci si possa inventare poco. Una reazione, almeno, stavolta c’è stata rispetto alla sciagurata trasferta di Cesena. Nel primo quarto d’ora della ripresa, oltre a un colpo di tacco dell’Airone salvato con tuffo plastico da Bardi, si è reso pericoloso anche Gastaldell­o sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Proprio da corner, è arrivato poi il 2-0 della staffa firmato da Dionisi, sempre in doppia cifra nei suoi sei campionati di B. Mentre Longo poteva permetters­i di inserire lui e Soddimo (due promozioni in carriera) per dare uno strappo al match, Marino dalla panchina ha potuto buttare nella mischia Meccariell­o, Dall’Oglio e Longhi. Due difensori e un mediano, con il primo peraltro reo di un intervento folle alle spalle di Dionisi, undici minuti dopo il suo ingresso. Non ci saranno nè lui nè Gastaldell­o, tra una settimana, col Cittadella.

«Piove sul bagnato — ha detto il tecnico negli spogliatoi — abbiamo ancora commesso degli errori che non possiamo permetterc­i. Nel secondo tempo siamo entrati bene, ma sbagliamo spesso l’ultima giocata e in area di rigore non facciamo male». Disamina lucida, non nuova. Per questo preoccupan­te.

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La resa Non è bastato il solito Caracciolo a Pasquale Marino (LaPresse)
 ??  ?? Indomabile Andrea Caracciolo ha costretto Bardi a tre grandi interventi, il solito Airone da applausi non è bastato al Brescia (LaPresse)
Indomabile Andrea Caracciolo ha costretto Bardi a tre grandi interventi, il solito Airone da applausi non è bastato al Brescia (LaPresse)

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