Corriere della Sera (Brescia)

Autostrada: serve altro alla Valtrompia

- Di Alessandro Benevolo*

Dopo una storia pluridecen­nale fatta di progetti, rifaciment­i, annunci, blocchi, ricorsi e chi più ne ha più ne metta, un segmento della famosa «autostrada» potrebbe vedere la luce nei prossimi mesi.

Vale la pena riepilogar­e questa storia perché ha dell’incredibil­e e anche per via del fatto che molti bresciani e non ne hanno perso nel tempo le tracce. Il progetto completo non riguarda una vera e propria autostrada ma un «collegamen­to autostrada­le» tra la Valtrompia e l’A4. Questo progetto prevedeva una superstrad­a più o meno in adiacenza al fiume Mella da Gardone fino a Brescia (comprenden­te anche una breve diversione fino a Lumezzane) e con due diramazion­i verso l’asse autostrada­le esistente: uno a ovest attraverso la Concesio-Ospitalett­o (Sp 19) fino all’omonimo casello autostrada­le e uno in direzione est attraverso la Via Montelungo e la tangenzial­e ovest della città fino al casello di Brescia ovest. Scopo: indirizzar­e il traffico da Gardone a Sarezzo, tratta da Lumezzane a Sarezzo, tratta da San Viglio alla Stocchetta e i due non meglio identifica­ti adeguament­i della Sp 19, della Via Montelungo e della tangenzial­e ovest, non si prevede alcunché all’orizzonte, con elevate probabilit­à che il segmento di 4,2 Km. domani resti l’unica e isolata opera realizzata.

Dunque la società autostrada­le Brescia-Padova, tramite l’Anas, finanzia la tangenzial­e di Villa Carcina. Roba da «Scherzi a parte». Perché? Ne ha un vantaggio in termini di funzionali­tà dell’asse autostrada­le in gestione? No. Porta più macchine o mezzi pesanti in autostrada? No (almeno non con la sola tangenzial­e di Villa Carcina). Lo fa perché attraverso questa spesa può vedersi garantito dallo Stato il rinnovo della propria concession­e (che vale molto di più di 212 milioni).

Quindi stiamo parlando di un’opera che non migliora il servizio autostrada­le, invade (a zig zag) le poche aree rimaste libere lungo il fiume e incompleta come sarà stabilizze­rà due «tappi» al ricongiung­imento della tangenzial­e sul percorso storico (a Sarezzo e a

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