Concerto d’inverno
Il premio dedicato a Ranieri è stato assegnato a Fabio Luisi, che oggi si esibisce dirigendo l’orchestra Sinfonica Nazionale della Rai
Per la sua trentesima edizione il Concerto d’Inverno, promosso in memoria del violinista bresciano Mauro Ranieri, approda al Teatro Grande di Brescia. Il premio intitolato a Ranieri sarà consegnato al direttore d’orchestra Fabio Luisi, che si esibisce oggi alle 18 alla guida dell’orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, in un programma che prevede l’esecuzione di due poemi sinfonici di Richard Strauss, «Don Juan» e «Ein Heldenleben» («Vita d’eroe»), inframmezzati dal sublime Concerto n. 20 k. 466 per pianoforte e orchestra di Mozart, con solista Aleksander Melnikov.
Come noto, il concerto d’Inverno si è sempre tenuto nella chiesa parrocchiale di Ponte san Marco, paese d’origine di Mauro e del fratello Luca Ranieri, che oggi è prima viola dell’orchestra Rai; il premio dedicato al violinista Mauro Ranieri, che scomparve tragicamente in un incidente stradale nel 1995, negli anni è stato attribuito ad alcuni dei più grandi musicisti italiani, come Uto Ughi, Daniele Gatti, Carlo Maria Giulini, Riccardo Muti ed Ennio Morricone.
Luisi, recentemente nominato direttore musicale del Maggio Musicale Fiorentino, è uno dei direttori d’orchestra italiani più importanti nel panorama internazionale. «Ho voluto dare risalto a questa trentesima edizione, portando il concerto in una sede speciale per la musica classica — dice Luca Ranieri —. Poi, il Grande è lo spazio adatto alle dimensioni dell’orchestra, che conta quasi cento elementi».
Pensa di mantenere anche per il futuro questo concerto al Grande?
«Non lo so ancora. In effetti potrebbe diventare una serata speciale per Brescia, come è stato a Ponte san Marco».
Perché avete scelto Fabio Luisi come destinatario del riconoscimento?
«Perché è un grande direttore, col quale peraltro ho lavorato in diverse occasioni, anche alla Scala. Credo che il publico bresciano avrà modo di apprezzarne oggi le qualità, in un programma molto impegnativo».
Perché avete scelto proprio Strauss?
«Diciamo che in questi giorni l’orchestra Rai era impegnata in questo programma ed è stato quindi naturale portarlo a Brescia. Nel poema sinfonico Vita
d’eroe, inoltre, c’è un importante assolo del violino e mi piace pensare che questo sia il più bell’omaggio possibile alla memoria di mio fratello, che sicuramente aveva questa pagina nel suo repertorio di violinista. Credo inoltre che questo titolo non sia mai stato eseguito a Brescia (cosa che la dice lunga sulla fruizione del grande repertorio novecentesco, ndr). La presenza di Mozart è legata alla volontà di staccare tra le due opere di Strauss proponendo un concerto molto noto ed amato dal pubblico, con un solista davvero di altissimo livello come Melnikov, dal tocco unico. Abbiamo già eseguito questo programma in più occasioni ed è sempre stato un successo».