Lago d’Idro, al Politecnico il maxi modello che simula gli interventi per la sicurezza
Beccalossi: «Ultimati i test in università inizieranno i lavori veri e propri»
Un modello in scala 1:30, lungo 40 metri, per simulare l’intervento di messa in sicurezza che verrà effettuato per il lago d’Idro e i territori lungo il fiume Chiese. Il modello fisico è stato messo a punto al Politecnico di Milano,un supporto necessario per tutte le fasi di progettazione di uno degli interventi che la Regione considera tra quelli maggiormente importanti per la prevenzione del rischio idrogeologico in Lombardia. Ieri Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e città metropolitana, è stata al Politecnico per assistere ad alcuni test di funzionamento.
«Quello realizzato al Politecnico - ha affermato Viviana Beccalossi - è un lavoro unico nel suo genere. Grazie a una ricostruzione in scala è possibile effettuare prove e simulazioni su un progetto che vale circa 48 milioni di euro, che si concluderà nei primi mesi del 2018 con l’obiettivo di aprire i cantieri entro l’estate». Il modello realizzato al Politecnico recepisce le prescrizioni fornite ai progettisti dal Ministero delle Infrastrutture e consente di verificare direttamente tutte le criticità riguardanti il comportamento idraulico della galleria di by pass, che consente lo scarico delle acque del lago d’Idro in caso di piena e rappresenta il principale intervento per la messa in sicurezza del territorio e dei centri abitati. Il progetto prevede la realizzazione di diverse opere destinate a sostituire le attuali strutture, lesionate da una frana incombente. L’intervento complessivo include la nuova galleria di bypass, una nuova traversa di regolazione, la sistemazione dell’alveo del Chiese nel ratto compreso tra la nuova e la vecchia traversa e la dismissione dell’attuale galleria di svaso e della traversa esistente.
«Terminati questi test fondamentali - ha concluso Viviana Beccalossi - si potrà procedere coi lavori veri e propri, per chiudere una questione ormai in essere da troppi anni, ma che ha come unico obiettivo garantire la sicurezza del territorio e dei cittadini in caso di piene straordinarie. Una priorità per la Giunta Maroni, che in questa legislatura ha realizzato oltre 230 opere strutturali con un investimento complessivo di oltre 220 milioni di euro».