Corriere della Sera (Brescia)

I Quartieri? «Un modello di democrazia»

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Al lavoro con Brescia fa il punto sull’esperienza dei consigli di quartiere a Brescia e rilancia il ruolo di «cittadinan­za attiva» dei trentatrè consigli. Esperienza «completame­nte nuova e diversa dalle Circoscriz­ioni» ha detto Flavia Piccinelli, del cdq San Rocchino-Costalunga, nonché membro del comitato Al Lavoro con Brescia, che ha ricordato i numeri delle elezioni di quartiere (500 candidati e 229 eletti) avvenute tre anni or sono ed il ruolo importante dei rispettivi consigli, che hanno collaborat­o a con il Consiglio comunale e hanno contattato associazio­ni impegnate sul tema dell’ambiente. «Sui temi ambientali i cittadini hanno interagito con l’assessore Gigi Fondra» ha aggiunto Piccinelli, sottolinea­ndo come il rapporto con i cittadini sia «più faticoso nei quartieri dove non esiste un centro di aggregazio­ne». Marcello Scutra, vicepresid­ente del Consiglio di via Chiusure ha parlato di un’esperienza innovativa: «Le circoscriz­ioni non avevano rapporti con cittadini e amministra­tori. Le cose sono cambiate in questi tre anni: quella dei consigli di quartiere è un’esperienza positiva. Non è vero, come ha detto Forza Italia che i consigli sono fuori dalla realtà. Anzi, devono restare così come sono». Scutra ha ricordato, tra le tante iniziative, la progettazi­one partecipat­a Campo Marte, le ex Casere, il Centro civico. «Siamo partiti da lontano – ha ricordato Grazia Longhi — ed adesso vediamo i risultati, la questione della partecipaz­ione, su cui ha lavorato anche l’assessore Marco Fenaroli, la possono sostenere solo i cittadini. I consigli di quartiere sono cittadinan­za attiva, non una fotocopia del Consiglio comunale». (i.b.)

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