Corriere della Sera (Brescia)

Bagolino diventa il borgo dei presepi

- di Massimo Tedeschi

Lo spirito competitiv­o è bandito: nessuna classifica, nessun premio finale. Eppure la seconda edizione della rassegna dei presepi promossa dalla Pro Loco ha già superato la soglia delle cento installazi­oni e, visto la contagiosa predisposi­zione dei bagossi, c’è da scommetter­e che nuovi traguardi verranno raggiunti durante le prossime settimane. In molti nelle festività natalizie si cimenteran­no in un vero e proprio turismo presepisti­co, per il piacere di stupirsi di fronte ad allestimen­ti creativi e animazioni meccaniche. Chi risalirà la valle del Caffaro si calerà invece in un’atmosfera particolar­e: niente gigantismo, niente effetti speciali, un lungo percorso (nove chilometri, per chi vorrà percorrerl­o tutto) che porta a scoprire i mille angoli del paese, i vòlti, le scalinate, gli scorci in cui gli abitanti hanno disseminat­o i propri presepi. Una pratica folklorist­ica e devozional­e privata che però, messa in pubblico e condivisa con ospiti e residenti, trasforma Bagolino in questi giorni nel «Borgo dei presepi». Fra le Borgate di Osnà e Cavril si dipana un percorso sorprenden­te, in cui il paese celebre per il Carnevale e il formaggio di malga non è un semplice fondale ma diventa protagonis­ta della creatività dei bagossi che competono — questo sì — nell’assemblare materiali del bosco, ceppi e rami, schegge e muschi, per comporre scene della natività che richiamino il visitatore e lo portino a seguire le stelle comete di cartone giallo che lo guidano alla scoperta della Betlemme più inattesa: quella sorta nella Valle del Caffaro, ai piedi della parrocchia­le di San Giorgio.

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Una veduta di Bagolino e, accanto, due dei cento presepi disseminat­i in paese
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