Bagolino diventa il borgo dei presepi
Lo spirito competitivo è bandito: nessuna classifica, nessun premio finale. Eppure la seconda edizione della rassegna dei presepi promossa dalla Pro Loco ha già superato la soglia delle cento installazioni e, visto la contagiosa predisposizione dei bagossi, c’è da scommettere che nuovi traguardi verranno raggiunti durante le prossime settimane. In molti nelle festività natalizie si cimenteranno in un vero e proprio turismo presepistico, per il piacere di stupirsi di fronte ad allestimenti creativi e animazioni meccaniche. Chi risalirà la valle del Caffaro si calerà invece in un’atmosfera particolare: niente gigantismo, niente effetti speciali, un lungo percorso (nove chilometri, per chi vorrà percorrerlo tutto) che porta a scoprire i mille angoli del paese, i vòlti, le scalinate, gli scorci in cui gli abitanti hanno disseminato i propri presepi. Una pratica folkloristica e devozionale privata che però, messa in pubblico e condivisa con ospiti e residenti, trasforma Bagolino in questi giorni nel «Borgo dei presepi». Fra le Borgate di Osnà e Cavril si dipana un percorso sorprendente, in cui il paese celebre per il Carnevale e il formaggio di malga non è un semplice fondale ma diventa protagonista della creatività dei bagossi che competono — questo sì — nell’assemblare materiali del bosco, ceppi e rami, schegge e muschi, per comporre scene della natività che richiamino il visitatore e lo portino a seguire le stelle comete di cartone giallo che lo guidano alla scoperta della Betlemme più inattesa: quella sorta nella Valle del Caffaro, ai piedi della parrocchiale di San Giorgio.