Città dei bandi, 40 milioni di fondi
Metà per la rigenerazione di via Milano, gli altri per Pinacoteca, servizi sociali e ambiente
Oltre 40 milioni di euro di contributi pubblici. Sono fondi governativi, della Fondazione Cariplo, della Regione e dell’Ats, che la Loggia si è aggiudicata in questi quattro anni e mezzo, che vanno a rimpinguare la penuria di trasferimenti statali e i minori oneri di urbanizzazione. Fondi che sono stati destinati alla rigenerazione urbana, sociale e culturale della città. Il bando più importante è quello di «Oltre la strada»: 17,9 milioni di euro per via Milano.
Oltre 40 milioni di euro di contributi pubblici. Sono fondi governativi, della Fondazione Cariplo, della Regione e dell’Ats, che la Loggia si è aggiudicata in questi quattro anni e mezzo, che vanno a rimpinguare la penuria di trasferimenti statali ed i minori oneri di urbanizzazione (non siamo più nell’età dell’oro di una quindicina di anni fa). Fondi che sono stati destinati alla rigenerazione urbana, sociale e culturale della città. Una cifra importante, come ha rimarcato con orgoglio nell’ultimo consiglio comunale pre-natalizio l’assessore al Bilancio, Paolo Panteghini. Cifra che dice anche della capacità dei dirigenti e dei tecnici di palazzo Loggia di presentare domande adeguate, per avere accesso a quei fondi che spesso non vengono completamente assegnati anche per «carenze» latenti nell’elefantiaca macchina burocratica delle richieste.
Il bando più importante, che da solo scrive un capitolo importante della storia amministrativa della Loggia, è quello di «Oltre la strada»: 17,9 milioni di euro concessi dalla Presidenza del Consiglio dei ministri per ridisegnare l’intera via Milano. Ad oggi sono arrivati 3,5 milioni, il resto man mano che verranno realizzati i lavori, che trasformeranno una via ad altissimo tasso di immigrazione e disagio sociale, in un melting pot di culture degno delle più importanti città europee. I fondi governativi si sommeranno ai 21 milioni di contributi in arrivo dai 15 partner privati e ad altri 10 milioni che metterà la Loggia. La rigenerazione è anche quella del commercio nel centro storico, in quelle vie (Corso Mameli e via Garibaldi) un tempo ricche di negozi meta dei bresciani ed oggi alle prese con una crisi riconducibile in parte alla nuova geografia umana del quartiere (moltissimi stranieri). Il fondo regionale è stato certamente insufficiente (113 mila euro del progetto ) ma può essere l’inizio di un percorso virtuoso. Un altro milione è arrivato dalla Regione per il progetto Cult City (tra i quali la pedonalizzazione di Corso Zanardelli, recupero del ridotto del Grande, nuova illuminazione in Castello).
Importanti, anche se certamente non sufficienti a combattere l’annoso problema dello smog, sono stati i fondi ottenuti per il potenziamento della mobilità sostenibile: c’è stato il contributo regionale del progetto «Più Bici» (1,47 milioni) per estendere le piste ciclabili nel centro storico e in periferia. Ma anche il milione di euro del progetto ministeriale Miles, per la mobilità integrata, teso ad incentivare iniziative per la mobilità sostenibile (piedibus, car-pooling bike sharing) e la realizzazione di nuove zone a 30 all’ora. Non vanno dimenticati i contributi per la cultura, come il milione e mezzo della Fondazione Cariplo concesso per la rinascita della Pinacoteca (costo complessivo di 4 milioni). Nel settore sociale da segnalare l’altro bando Cariplo da 1,94 milioni per «Brescia città del noi» ma anche i contributi regionali per il contrasto alla violenza contro le donne (283mila euro) o quello Ats (113mila euro) per il piano territoriale conciliazione, per sostenere le attività extrascolastiche di centinaia di bimbi.
Infine l’aspetto ambientale, quello più delicato. La Loggia incasserà 30 milioni di fondi strutturali europei per la bonifica del sito aziendale Caffaro. È una corsa contro il tempo per la progettazione, visto che i soldi vanno spesi entro il 2019 affinché non cadano in perenzione.
Commercio in crisi Per i negozi di corso Mameli e via Garibaldi è stato istituito il bando «Brescia cresce» Il nodo Caffaro A rischio 30 milioni di fondi europei se la bonifica dell’azienda non parte entro il 2019