Caffaro, la bonifica in stand by Un depuratore salverà il Mella
Altra grande sfida mancata del 2017 è stata quella riguardante le bonifiche del sito Caffaro. Il commissario Roberto Moreni è riuscito ad indire la gara europea per risanare il sito aziendale di via Milano, il focolaio principe dell’inquinamento. L’ha vinta la filiale italiana di una multinazionale Usa: Aecom-Urs. Che però non ha ancora ricevuto l’incarico per la progettazione preliminare. Perché ST&A, una delle società escluse dalla gara (il cui principale socio è indagato per reati di non poco conto), ha prima fatto ricorso al Tar (respinto) ed ora al Consiglio di Stato. Si è messa di mezzo anche la burocrazia romana: dal 31 agosto si attende una firma che riconfermi l’incarico di commissario a Moreni, l’unico che può portare avanti affidamenti dei progetti e pagamenti. È una corsa contro il tempo, perché i 30 milioni di fondi strutturali Ue devono essere spesi entro fine 2019. O andranno persi. Nel 2017 non sono partite nemmeno le annunciate bonifiche sul campo d’atletica Calvesi (partirà entro febbraio, assicurano dalla Loggia) e al parco Passo Gavia: anche qui c’è un ricorso al Tar della società giunta quarta alla gara a fermare il tutto. Il 2018 sarà invece l’anno dell’avvio dei cantieri del depuratore di Valtrompia, a Concesio, anche se sarà pronto nel 2019. Dopo decenni d’attesa, si intravede la fine di uno scandalo ambientale che vede ancora oggi gli scarichi di 85mila residenti e 2mila aziende finire nel fiume Mella. Sarà un anno cruciale per capire se partirà la progettazione definitiva del nuovo depuratore del Garda, che l’Aato vuole fare a Visano, a 81 km di distanza, contro la volontà di diversi comuni bassaioli.