Corriere della Sera (Brescia)

«Brescia ora sta meglio»

«Abbiamo raggiunto il pareggio, così la città è più giusta»

- di Matteo Trebeschi

Cinque anni di cura Del Bono hanno portato «al pareggio di bilancio e all’inizio delle bonifiche», anche se sul fronte ambientale (progetto definitivo per la Caffaro e meno rifiuti nell’incenerito­re) serve il secondo mandato. Ne è convinto il capogruppo Pd in Loggia, Fabio Capra, pronto a fare spazio ai giovani.

Sullo smog si deve avere più coraggio, ma l’aria in questi anni è migliorata

Vorrei lasciare spazio ai giovani, ma sono a disposizio­ne

«La missione è compiuta. Rileggete il programma del sindaco Emilio Del Bono e vedrete che tutte le questioni sono state affrontate: tante sono state risolte, alcune sono in essere». Fabio Capra, per cinque anni capogruppo del Pd a Palazzo Loggia, rivendica i risultati della giunta e del consiglio comunale, a partire dall’equilibrio struttural­e del bilancio che «non è un miracolo, ma un capolavoro amministra­tivo».

È il risultato più importante?

«Sì, partivamo da un disequilib­rio di 37 milioni e, dopo cinque anni, siamo al pareggio di bilancio. Consegniam­o ai cittadini una città più giusta: i trasferime­nti sono aumentati, sono diminuiti l’indebitame­nto e gli interessi passivi, abbiamo ottenuto più risultati dall’evasione fiscale e, nel contempo, gli investimen­ti in servizi sociali e trasporti pubblici sono cresciuti».

Qual è il merito maggiore della politica?

«Aver scelto le persone migliori per la governance. Siamo la forza di governo della città, ma per completare i risultati servono altri cinque anni».

Da quali punti ripartite?

«Confermiam­o il consumo di suolo zero, l’anno prossimo cresceremo nella classifica di Legambient­e e vogliamo mettere la parola fine sul progetto esecutivo della Caffaro. Per il piano energetico, commission­ato a due professori universita­ri, aspettiamo la presentazi­one».

Energia significa A2A: la preoccupa che Milano voglia vendere delle quote?

«No, perché è solo una previsione. In questi anni abbiamo venduto il 2,5% perché non c’era altra strada: serviva una pezza all’eredità ParoliRolf­i. Potevamo alzare le tasse o fare alienazion­i. Abbiamo scelto la seconda strada».

Si è parlato più volte dell’ipotesi che Brescia e Milano scendesser­o sotto il 50% delle quote di controllo: non si rischiereb­be così di non poter più indirizzar­e la politica di A2A?

«C’è chi sostiene che si possa controllar­e la società con un pacchetto del 30-35%, quindi di maggioranz­a relativa. Io preferisco mantenere la maggioranz­a piena».

Sullo smog avrete il coraggio per misure più restrittiv­e?

«Certo, si deve avere più coraggio. Ma l’aria in questi cinque anni è migliorata: purtroppo, tangenzial­i e autostrade non si possono spostare, ma dentro la città si possono aumentare i parcheggi scambiator­i e investire sui tram. Confido nelle potenziali­tà del Pums».

La terza linea dell’incenerito­re non è stata ancora chiusa.

«Credo si debba bruciare meno in rapporto al calo di rifiuti della differenzi­ata: siamo quasi al 65% con un anticipo di due anni. Penso poi che vada dismessa la centrale che oggi brucia polverino di carbone».

Fabio Capra si ricandida?

«Vorrei lasciare spazio ai giovani. La passione politica e l’interesse per la città rimangono forti, ma sono comunque a disposizio­ne del partito».

Per il capogruppo del Pd a Palazzo Loggia la missione è stata compiuta

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In Loggia Fabio Capra, capogruppo per cinque anni del Partito Democratic­o in Loggia è disponibil­e al bis

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