Ecco il museo dei sogni
Dopo 30 anni d’attesa la nuova sede per i gioielli archeologici di Cividate
Ivasi dipinti, i boccali, i mosaici policromi, le monete, i gioielli, la statua della Minerva: per il trasloco verrà trasferita l’intera collezione. E il patrimonio di età romana, che dal 1981 è custodito nel Museo Archeologico Nazionale di Cividate Camuno, sarà allestito nella nuova sede all’interno dello stabile dell’Incubatore d’impresa. «Un sogno che finalmente si realizza — sottolinea Cirillo Ballardini, sindaco di Cividate — dopo quasi trent’anni. Il progetto di creare una sede più adeguata per il museo era già in cantiere negli anni Novanta, ma per diverse ragioni non era mai stato concretizzato». E invece grazie a un recente accordo fra Comune, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia e Polo Museale Regionale della Lombardia (da cui dipende direttamente il museo) il sogno sta per diventare realtà. Dalla sede di via Roma, situata all’ingresso del paese, il museo troverà presto una nuova ubicazione negli spazi più ampi e prestigiosi del palazzo al centro di Cividate Camuno, proprio nel cuore dell’area archeologica a pochi passi dal teatro e anfiteatro di età romana. «Il Museo - spiega Serena Solano, direttrice e curatrice scientifica - vanta un’importante collezione di reperti e testimonianze, principalmente di epoca romana, che coprono un arco temporale dal I sec. a.C. al IV sec. d.C. Con il trasferimento nella nuova sede avremo la possibilità di creare un percorso di allestimento ancora più significativo e mettere in evidenza la relazione fra questo patrimonio archeologico e il contesto più ampio dell’arco alpino». Ad accogliere le migliaia di reperti, frutto di ritrovamenti e campagne di scavi che negli anni si sono succeduti nell’area fra Cividate, Breno e dintorni - il Parco Archeologico del Teatro e dell’Anfiteatro, l’area archeologica del Foro in via Palazzo a Cividate Camuno e il Parco Archeologico del Santuario di Minerva in località Spinera di Breno - rispetto alla quale il museo si è posto come elemento di collegamento fra i diversi siti archeologici e più in generale come raccordo con il territorio, sarà il palazzo di proprietà comunale oggi sede dell’Incubatore d’impresa. L’edificio, interamente ristrutturato alcuni fa da Invitalia, è stato ceduto dalla stessa agenzia al Comune, che metterà gratuitamente a disposizione oltre 1.200 mq al pianterreno e al primo piano per allestire il museo. «Gli spazi museali - spiega Cirillo Ballardini - verranno ricavati nell’ala di fronte all’ingresso e occu- peranno l’area più accessibile ai visitatori». I lavori di ristrutturazione cominceranno a breve e dureranno alcuni mesi: «Vorremmo inaugurare la nuova sede verso la fine del 2018 - spiega Serena Solano in modo da riconsegnarlo idealmente alla comunità in tempi ragionevoli. La futura sede ci darà anche modo di incrementare il numero dei visitatori che resta piuttosto contenuto, visto che siamo sui 5 mila ingressi all’anno». Gli interventi dovrebbero iniziare fra qualche settimana: «Ormai siamo pronti per partire. Il cantiere comunque è già in movimento — sottolinea Serena Solano — dato che nel cortile interno del nuovo edificio sono in corso da quasi un mese alcuni scavi archeologici che stanno portando alla luce interessanti stratificazioni. E abbiamo già trasferito nei nuovi spazi alcuni affreschi di età romana da restaurare».