A21, il mistero della terza auto
Resta chiuso il ponte sulla provinciale: «Ci sono segnali di criticità, non è sicuro»
Le cinque vittime francesi (tra cui due bambini piccoli) che hanno perso la vita nel terribile incidente in A21 di martedì adesso hanno un nome e un cognome.
Ma restano da chiarire ancora molti aspetti dell’incidente, a partire dalla dinamica precisa: al vaglio degli inquirenti l’ipotesi che una terza auto possa essere in qualche modo rimasta coinvolta nello schianto. E per prima abbia toccato la Kia Sportage francese travolta subito dopo dal camionista italomacedone che a sua volta non è sopravvissuto all’esplosione. In attesa dell’esito degli esami tossicologici, sotto la lente c’è anche il cronotachigrafo del suo mezzo pesante.
Autostrada A21, Montirone, il tamponamento, l’esplosione dell’autocisterna di benzina (salvo per miracolo il conducente trentino) e il maxi rogo che spazza via sei vite. Una famiglia francese e un camionista italo-macedone che trasportava ghiaia: è lui che avrebbe innescato l’incidente mortale. Ma da chiarire ci sono ancora molti aspetti. A partire dalla dinamica del terribile incidente. Perché al vaglio della procura c’è anche l’ipotesi di una terza auto che potrebbe essere stata coinvolta nello schianto: una macchina che, per prima, avrebbe «toccato» la Kia francese rimasta poi incastrata tra il camion che la seguiva (il quale l’ha poi travolta) e l’autocisterna che la precedeva in colonna lungo la corsia più lenta dell’autostrada. Ancora non è certo nemmeno se l’utilitaria con a bordo padre, madre, due figli e un altro parente partiti dalla Costa Azzurra per una vacanza in Italia si stesse spostando a sinistra, sulla corsia di mezzo. E se, quindi, un’altra vettura abbia in qualche modo contribuito poi a farla sbandare. Segnando inesorabilmente il destino dei suoi passeggeri. Gli investigatori avrebbero colore e modello. E a setaccio saranno passati anche i telepass proprio per verificarne i passaggi dopo il rogo.
Non solo. In attesa degli esiti delle autopsie su tutte le vittime e degli esami tossicologici condotti sull’autista del camion — nei suoi polmoni sono state trovate tracce di fumo — che non si è fermato in tempo per evitare l’impatto, sotto la lente degli inquirenti finirà anche il cronotachigrafo del suo mezzo pesante. Che non sarebbe programmato per rilevarne la velocità di percorrenza in tempo reale: altro dato a cui gli accertamenti dovranno risalire.
Resta chiuso il viadotto della provinciale 24 che collega Montirone a Poncarale, sopra quel tratto di A21. «L’esito delle prove di laboratorio ha dato segnali di seria criticità in alcuni parti del ponte che non è sicuro». Lo annuncia Alessandro Triboldi, direttore di Centro Padane: «I tecnici fisseranno i puntelli strutturali che lo sosterranno, poi dopo le prove di carico valuteremo la riapertura al traffico».