Il candidato «cireneo»
Volontari ne abbiamo? Non c’è ressa nel centro destra per vestire i panni dell’antagonista di Emilio Del Bono. Senza nemmeno il traino di un election day con Politiche e Regionali, la battaglia per dare l’assalto all’ufficio più prestigioso di Palazzo Loggia è tutta in salita e al momento non sono in molti quelli disposti a scommettere su un ribaltone. Chi ha il potere contrattuale per farlo, davanti ai sondaggi che danno il Centrodestra pronto a far man bassa di collegi in Lombardia, punta alla riconferma in Parlamento o, magari, a fare il grande salto da Milano a Roma. Altri guardano al Pirellone come al luogo più naturale dove ritemprarsi dalle fatiche di aver tenuto in piedi il partito a Brescia in momenti non facili. C’è chi in queste settimane ha assistito anche a piccole e pubbliche crisi isteriche di qualche esponente di spicco della coalizione che si sentiva tirato un po’ troppo per la giacchetta verso Palazzo Loggia. Insomma, oggi al Centro destra più che un candidato forte serve un candidato «cireneo». Uno che sappia portare la sua croce con dignità, credibilità, voglia di mettersi in gioco, senza aver nulla da perdere e con tanto spirito di servizio (e Paola Vilardi potrebbe avere tutte queste qualità). Se poi sarà una risurrezione, avrà anche dimostrato sul campo che nulla è scontato. Basta crederci.