Schianto in A21, riapre anche la carreggiata per Brescia
Il ponte ha subito solo danni «di lieve entità». Ancora da fissare i funerali della famiglia francese
Il traffico sulla A21 torna alla normalità. Otto giorni dopo l’incidente che è costato la vita alla famiglia francese Kornatowsky e a un camionista italo-macedone di casa a Cuneo, la società Centropadane, che gestisce l’autostrada, ha riaperto la viabilità sulla carreggiata nord, quella in direzione Brescia e interessata dallo schianto.
A seguito dell’incidente di martedì scorso, infatti, la A21 era stata riaperta in entrambe le direzioni sfruttando la sola carreggiata sud, verso Cremona, con un by pass provvisorio che ha creato disagi agli automobilisti. La chiusura della carreggiata nord era necessaria per procedere alla messa in sicurezza del sovrappasso della Sp24 parzialmente danneggiato dall’incendio scaturito a seguito dell’incidente del 2 gennaio quando la Kia Sportage dei Kornatowski, violentemente tamponata da un camion carico di ghiaia era stata scaraventata contro un’autocisterna di carburante. La benzina fuoriuscita ha preso fuoco scatenando l’inferno proprio all’altezza del cavalcavia. Ieri i tecnici di Centropadane hanno completato tutte le analisi, svolte con l’ausilio di termocamere, e nel pomeriggio è arrivato il via libera: nessuna demolizione, come si era ipotizzato in un primo momento, anzi il ponte ha subito danni di lieve entità e regge il proprio peso. Per garantire una maggiore stabilità, il team di tecnici guidato dall’ingegnere Roberto Salvadori ha comunque ritenuto di intervenire sulla campata Est del cavalcavia posando un sostegno provvisorio a puntelli. Seguiranno le prove di carico.
I funerali delle vittime francesi (Wilfrid Kornatowski, 32 anni, la moglie Sabrina, 29, i figli Nolhan, 7 anni , e Lina, 2, e Mathèo, 13 anni, fratello di Wilfrid) non sono ancora stati fissati. Prosegue la maxi colletta lanciata online (www.leetchi.com/c/solidarite-depatrick-kornatowski) per raccogliere i fondi necessari al rimpatrio delle salme e alla celebrazione dei funerali. Circa ottocento donatori, alcuni italiani, hanno già contribuito per 27mila euro.