Le vecchie monete svelano il passato In un libro le scoperte di Boroni
Nel 1527 la veggente Maria Amadini a Bovegno faceva divinazioni utilizzando due soldi di Milano, coniati nel 1300. Nel 1400 monete di pelle con lo stemma degli Avogadro (trovate una quarantina di anni fa e ora conservate nel castello del Buoncosiglio di Trento) circolavano a Storo. Forse erano arrivate lì con Pietro Avogadro, ambasciatore di Brescia a Venezia, di passaggio per raggiungere la Laguna. I solidi di Onorio ritrovati a Polaveno probabilmente appartenevano a un legionario romano che dopo averli sotterrati, prima di andare in battaglia, non aveva più fatto ritorno a casa. Aneddoti legati alle monete circolanti in Valtrompia, frutto di studi e ricerche, basati soprattutto su documentazione fotografica, condotti da Andrea Boroni, avvocato, perito numismatico e scrittore. «Le uniche monete rimaste a nostra disposizione sono quelle, undici in tutto, donate da un privato all’associazione Valtrompia Storica, rinvenute tra Brozzo, Ponte Zanano e Sarezzo. Sono di epoca romana», spiega Boroni consulente e scrittore per la casa editrice specializzata D’Andrea per la quale sta preparando il suo secondo libro dedicato alle monete antiche come strumento per indagare il passato. «Uscirà a giugno. Stiamo ultimando le ricerche fotografiche, ma chiediamo a chiunque abbia monete antiche di farcele visionare per ampliare la nostra ricerca e inserire ulteriori informazioni nel libro». Un’anticipazione sarà data questa sera (20.30) a Villa Carcina, nelle sale di Villa Gliesenti, dove Boroni presenterà parte dei risultati degli studi degli ultimi mesi. “L’intento è divulgativo». (l.g.)