I ricorsi che frenano i cantieri
Slitta di mesi l’avvio dei lavori per il museo Musil. Problemi anche per le bonifiche
Mesi di ritardo nell’avvio dei cantieri. La colpa è dei ricorsi al Tar ed al Consiglio di Stato fatti da diverse ditte che contestano gli esiti dei bandi di gara, a loro non favorevoli. Così è saltato l’avvio dei cantieri (previsto a gennaio) per la realizzazione del museo Musil. Fermi per gli stessi motivi la progettazione della bonifica dentro Caffaro ma anche il risanamento del parco di Passo Gavia.
I cantieri per la realizzazione del museo dell’industria e del lavoro (il Musil) non partiranno nemmeno a gennaio. Probabilmente nemmeno in primavera.
Saranno i tempi siderali della giustizia amministrativa a dettare il calendario dei lavori, visto che la ditta piazzatasi seconda nel bando di gara (la Socim Spa di Napoli) ha fatto ricorso al Tar contro la prima classificata (il raggruppamento temporaneo di imprese formato dal consorzio Integra di Bologna e dalla cooperativa Arco Lavori di Ravenna). I ricorrenti hanno chiesto una «sospensiva» (verrà discussa mercoledì) per congelare il risultato della gara. Anche se tra tre giorni quella richiesta verrà rigettata, Basileus, la società che finanzia la realizzazione del museo (il quale verrà poi dato alla Loggia a titolo di oneri d’urbanizzazione) non potrà firmare il contratto con la ditta vincitrice fino a quando i giudici non discuteranno il ricorso emettendo una sentenza. I tempi potrebbero dilatarsi ulteriormente se la Socim decidesse, in caso di sconfitta, di ricorrere anche al Consiglio di Stato (ora i tempi per avere una sentenza sono scesi a 200 giorni). Così, 14 anni dopo la gara internazionale che assegnò la progettazione del museo all’architetto Klaus Schuwerk, il cronoprogramma dei lavori, presentato ufficialmente in Loggia il 10 giugno scorso, è carta straccia.
Certo, Aldo Rebecchi, presidente della Fondazione Micheletti (che gestirà il museo) all’indomani dei risultati di gara (il 15 novembre) aveva ricordato che «eventuali ricorsi» avrebbero avuto vita difficile vista l’autorevolezza della commissione giudicatrice, formata dall’ex presidente dell’ordine degli Ingegneri, Marco Belardi, dall’ex presidente dell’ordine degli architetti, Umberto Baratto e dall’ingegner Bruno Bedussi, direttore tecnico Aler-Brescia. Delle 10 offerte arrivate 5 erano state scartate (troppo bassa la proposta tecnica). Il progetto migliore è risultato quello di Arco-Integra, con uno sconto economico del 25% (5,59 milioni anziché 7,3) e del 30,4% sui tempi di cantiere (lavori in 11 mesi). Offerta giudicata «anomala» in un primoo momento ma poi validata. Altra grana: si allungano i tempi per la messa in gara del secondo stralcio del Musil (ingresso e porticati), previsto per fine anno: l’architetto Schuwerk non ha ancora terminato la rivisitazione definitiva del progetto, per il quale ci sono a disposizione altri 4,7 milioni.