Aung San Suu Kyi, un film racconta la vita agli arresti
Un evento organizzato da Festival della Pace e Ctb: domani alle 20. 30 al Nuovo Eden viene proiettato il film Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi (2016) di Marco Martinelli, drammaturgo e regista. L’opera ripercorre, attr averso il racconto evocazione di sei bambine, i venti anni agli arresti della leader della Lega Nazionale per la Democrazia in Birmania e Premio Nobel per la Pace. Un film d’arte, che rifiuta l’epica per abbracciare la storia, le sue vittime, il suo doloroso farsi, caratterizzato da un immaginario visivo originale e contemporaneo, che sa arrivare al vasto pubblico. Il racconto prende vita in un magazzino di costumi teatrali: lì una bambina si avventura, e da lì ci conduce in un Oriente gravido di cronaca politica intessuta a musiche e colori sgargianti. A una Aung San Suu Kyi diventata un simbolo della resistenza nonviolenta, interpretata con intensità da Ermanna Montanari, si alternano i ritratti burattineschi dei generalidittatori, dei Nat-spiriti cattivi, dei giornalisti e inviati dell’Onu, dei comici ribelli perseguitati dal regime. Martinelli si distacca dal clamore della cronaca per tracciare il ritratto di una leader che ha segnato il nostro tempo, tra immagini di repertorio e ricostruzioni della biografia. Doppio registro nella partitura musicale di Luigi Ceccarelli, tra sonorità orientali e il Pachelbel.