Corriere della Sera (Brescia)

Gli «studios» in oratorio

Un prete supereroe è il protagonis­ta del nuovo film della Gpg di Lissone Società che ha sede in una parrocchia

- Marco Mologni © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Una telecamera «presa in prestito dal cognato del mio migliore amico»; una faro da cantiere; un cavalletto che «stava in piedi solo se lo sorreggeva­mo noi». Difficile fare un film con mezzi simili. Eppure la storia della Gpg Film, la casa cinematogr­afica che sta per distribuir­e la sua ultima pellicola, «Cruxman», in 170 sale di Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna, è iniziata così. Era il 25 settembre 2004 e il fondatore e regista, Filippo Grilli, faceva l’educatore del gruppo adolescent­i in un’aula dell’oratorio dei Santi Pietro e Paolo di Lissone. Insieme al coadiutore, don Bortolo Uberti, pensarono di utilizzare il cinema nello stile di don Bosco: come uno strumento educativo. Un sogno che si è realizzato. Il nuovo film per ragazzi in uscita in questi giorni è stato patrocinat­o dall’Ispettoria Salesiana di Milano e dal Sermig di Torino con la benedizion­e della Diocesi di Milano e di Como. La «prima» di «Cruxman» sarà venerdì 19 gennaio alle 21 al Cinema Villoresi di Monza , poi entrerà nella programmaz­ione delle sale parrocchia­li del Nord Italia.

Il film racconta la storia di don Beppe, un giovane prete supereroe che — a metà strada tra Bud Spencer, Terence Hill e don Camillo — aiuta i buoni e neutralizz­a i cattivi a suon di cazzotti. Un prodotto pensato in grande che però non ha smarrito le sue origini: la semplicità e la vocazione solidale. Con un budget di appena 20 mila euro Grilli e la sua troupe sono riusciti a girare un film vero. Ma poiché lo sceneggiat­ore Tommaso Vergani, il direttore della fotografia Stefano Fossati, la scenografa Mariolina Fossati, e i 1.200 tra attori e comparse (nello staff del film, tra i tecnici, c’è anche Christian Salvatore, il brianzolo menzionato dalla prestigios­a rivista Forbes tra i trenta under 30 più influenti d’Europa in ambito Scientific­o e della Salute) non hanno voluto un solo euro, con i soldi dei biglietti sarà possibile sostenere un progetto solidale. In 14 anni di attività i quattro lungometra­ggi finora realizzati («Se non in fotografia», «Voglio essere profumo», «La sabbia nelle tasche», «KZ») e il mediometra­ggio («Dario una storia unica come tante»), di progetti solidali ne hanno sostenuti tanti, riuscendo a finanziare ospedali, scuole e strutture sociali in Zambia, Bolivia, Giordania, Sudan e una comunità per tossicodip­endenti a Palazzolo sull’Oglio in provincia di Brescia. «Tutto è iniziato nel 2003 — racconta Grilli, il regista che insegna Lettere dai Salesiani di Sesto San Giovanni — . Era un’estate caldissima e insieme al mio amico Dario Perego decidemmo di girare un piccolo video per educare i nostri ragazzi al lavoro di gruppo. Fu un successo clamoroso e inaspettat­o. I ragazzi vissero un’esperienza indimentic­abile e intuimmo la potenza educativa del cinema».

Fare un film serio, era un’altra storia. E soprattutt­o, con che soldi? «Iniziai a studiare — ricorda Grilli — e scoprii che alcuni tra i miei registi preferiti, Steven Spielberg e Quentin Tarantino, avevano iniziato la loro carriera girando film con quattro soldi. Se ce l’avevano fatta loro, perché non potevo riuscirci io?». Con un pizzico di follia e tanto amore per il cinema, Grilli e Perego decisero di provarci. Con uno sguardo anche a tematiche non solo religiose. Il film «Se non in fotografia», per esempio, racconta storie di chi ha vissuto il dramma della Seconda Guerra Mondiale senza partire per il fronte ma restando a casa: «Come la storia di Maria, un donna che per 24 anni ha aspettato, e sperato, il ritorno del marito disperso in guerra, salvo poi rassegnars­i alla scomparsa del suo uomo». Oppure il percorso di uscita dal tunnel della droga («Dario una storia unica come tante»), o la raccolta delle ultime testimonia­nze dei deportati nei lager nazisti («KZ»), fino a «La sabbia nelle tasche»,il film più ambizioso, realizzato grazie al contributo della Fondazione Cariplo, che affronta il dramma dei migranti.

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 ??  ?? Sul set Sopra e a sinistra le riprese del film «Cruxman» che uscirà il 19 gennaio. Sotto, la troupe
Sul set Sopra e a sinistra le riprese del film «Cruxman» che uscirà il 19 gennaio. Sotto, la troupe
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