Corriere della Sera (Brescia)

Se la vita continua tra le macerie

La compagnia Punta Corsara tra ironia, politica e malaffare

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Si intitola «Il cielo in una stanza» — sì proprio come la canzone memorabile di Gino Paoli — lo spettacolo teatrale che questa sera (ore 20.45) riapre la stagione di prosa dell’Odeon di Lumezzane con l’allestimen­to della Compagnia Punta Corsara, una produzione Fondazione Teatro di Napoli/Teatro Bellini 369 gradi, testo di Armando Pirozzi e Emanuele Valenti, quest’ultimo anche attore e regista.

Una pièce stramba, surreale e nel contempo zavattinia­na nel suo neorealism­o, che si apre come una farsa di Eduardo e finisce con un incubo metropolit­ano dei nostri giorni. «La canzone di Paoli — commenta Valenti — era il racconto romantico e figurato del climax d’amore (la si risente come leitmotiv con la voce di Mina), ma noi la usiamo in senso ironico e letterale. Qui si parla di un palazzo crollato, in cui gli abitanti continuano a vivere tra le macerie. Il cielo per loro non è una metafora di un’estasi, ma il soffitto vero. La vicenda prende il via negli anni ‘50, siamo nella Napoli del boom economico, durante la rivoluzion­e edilizia voluta da Achille Lauro, armatore, presidente calcistico, sindaco. Sono gli anni descritti anche da Francesco Rosi ne Le mani su la

città. Ma questo è solo un flash-back, il tempo del racconto ha la sua centralità negli anni ‘90. Quando nulla sembra essere cambiato, l’architettu­ra è rimasta sbilenca, anzi il quadro è peggiorato tra emigrazion­i, speculazio­ni, politica sporca e malaffare».

La Compagnia Punta Corsara (si chiama così in omaggio agli «Scritti» di Pasolini e al magistero di Marco Martinelli, il regista che definiva «corsaro» il suo del Teatro delle Albe) è una delle migliori realtà del teatro napoletano. «Siamo nati con una vocazione pedagogica e politica e con l’intento di sviluppare delle profession­alità — continua Valenti —. Da subito abbiamo voluto smarcarci dallo stereotipo di Scampia, quartiere noto per la guerra di camorra. Veniamo dalla tradizione di Eduardo, Viviani e Petito, ma vogliamo confrontar­ci umilmente con i classici europei (Molière e Shakespear­e) che rivisitiam­o nel nostro repertorio, perché la cultura dà questa libertà. Il cielo in una stanza parla di Napoli, ma è una storia molto italiana».

Altri interpreti: Giuseppina Cervizzi, Christian Giroso, Sergio Longobardi, Valeria Pollice e Gianni Vastarella. Domani Punta Corsara è a Edolo, alle ore 20.30 presso il Teatro San Giovanni Bosco, con «Hamlet travestie».

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Pièce surreale «Il cielo in una stanza», lo spettacolo in programma stasera all’Odeon di Lumezzane, prende il titolo dalla canzone di Gino Paoli ma racconta di un palazzo crollato, in cui gli abitanti continuano a vivere tra le macerie. Si parte dagli anni ‘50 e si arriva ai ‘90

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