Il rogo che ha distrutto la Sil non nasconde alcun mistero
I vigili del fuoco non hanno trovato nulla che faccia pensare al dolo
Nessun mistero, nessun dolo, nessun atto intimidatorio. L’incendio che giovedì sera ha distrutto il magazzino della Sil Saleri di Lumezzane non avrebbe origini dolose, ma sarebbe frutto dell’accidentalità.
È questa la conclusione a cui sono arrivati i vigili del fuoco di Brescia intervenuti per domare il rogo e incaricati dalla Procura, insieme ai carabinieri della compagnia di Gardone Val Trompia, di ricostruire i fatti.
Non c’è ancora l’ufficialità, ma nulla fa pensare a un gesto doloso. Anche perché entrare nel magazzino andato in fumo, secondo quanto accertato dalle forze dell’ordine, era impossibile. I vigili del fuoco hanno effettuato una serie di sopralluoghi dopo essere riusciti a domare l’incendio. Per l’intera notte, fra giovedì e venerdì, hanno lavorato in tredici squadre per spegnere le fiamme che hanno distrutto oltre ai settemila metri quadrati del magazzino e hanno pure intaccato un’azienda vicina. Ma gli accertamenti hanno dato tutti lo stesso risultato: nel magazzino dell’azienda non è entrato nessuno, nessuno ha appiccato l’incendio. Il caso, quindi, pare chiuso. Si sarebbe trattato di un incendio accidentale.
Nonostante un giovane della zona avesse ribadito con alcuni post in facebook la natura dolosa dell’incendio: «È doloso, credici» aveva scritto rivolgendosi ai Saleri. Pareva addirittura attribuirsi la paternità del gesto, con una serie di minacce nei confronti della famiglia di imprenditori lumezzanesi, ma i carabinieri hanno ritenuto che si trattasse solo di sproloqui di un giovane con una serie di grossi problemi di tipo psicologico. I carabinieri hanno ritenuto inutile contattare la persona per un colloquio chiarificatore. la cassa integrazione. Già la mattina successiva all’incendio c’è stato un incontro tra azienda, lavoratori e rappresentanti della forza lavoro.
Un giovane rivendica la paternità del gesto, ma per i carabinieri non è credibile