Prestiti, crescono quelli limitati e brevi Calano le domande di mutuo per la casa
I bresciani si sono indebitati mediamente per 6.800 euro per acquistare beni e servizi
Avanti con ottimismo ma con altrettanta prudenza. Questo raccontano i dati contrastanti del barometro Crif (informazioni creditizie) sulla concessione di prestiti alle famiglie lombarde nel 2017.
La richiesta di un finanziamento a Brescia si è presentata con due caratteristiche: la breve durata e importi limitati. In netto miglioramento sono i dati riconducibili a prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi come il cambio di auto, nuovi elettrodomestici ma anche viaggi o palestre. L’anno si è chiuso con un incremento dell’1,8% rispetto all’anno precedente, un aumento triplo rispetto alla media regionale (+0,6%).
Analizzando invece la media delle cifre regionali, si arriva a superare di poco i 6.800 euro con l’apice a Como (7.910) che si conferma al vertice di questa specifica classifica. Trend ancora più spinto per le richieste di prestiti personali che a livello regionale arrivano a crescere del 6,7% rispetto ad una media nazionale che si ferma al +4%.
Anche in questo caso la Leonessa supera i 7 punti percentuali di incremento ed è nella media degli importi che si attestano attorno ai 12 mila euro. Come dire che si ritorna a chiedere prestiti destinati a migliorare la qualità della vita, con un impegno accessibile e non troppo lungo nel tempo. A raffreddare l’ottimismo è invece l’andamento negativo delle surroghe (il passaggio di un mutuo da una banca a un’altra a migliori condizioni) che non riescono a compensare la performance positiva dei nuovi mutui. I numeri raccontano di un calo di il 10% sul 2016 sia in Regione sia a livello nazionale mentre Brescia si ferma ad un -3,5 per cento. Relativamente agli importi medi richiesti, il barometro registra andamenti divergenti mentre in termini assoluti il dato medio lombardo risulta superiore al na- zionale e si attesta attorno ai 140 mila euro. Se i numeri sono lo specchio dell’andamento congiunturale dell’economia delle famiglie, ad essere ancora poco esplorato è come il credito stia cambiando pelle.
«Le nuove tecnologie stanno favorendo lo sviluppo di nuovi canali distributivi e l’ingresso nel mercato di nuovi player. Le sfide per le aziende di credito – ha commentato Simone Capechi, direttore esecutivo di Crif - stanno oltrepassando i confini abituali per essere al passo con le abitudini dei consumatori, che mutano con ritmi sempre più veloci». Una recente indagine conferma infatti che se la fiducia è il principale driver di fidelizzazione di una banca, un cliente su due è disposto ad affidarsi ad aziende del mondo non finance per prestiti, carte di credito e investimenti. Ma non solo. Il 40% dei clienti è disposto a cambiare istituto di credito nei prossimi 3 anni.
Sempre più frequentemente la clientela chiede banche tecnologiche, low cost e con servizi semplici e trasparenti. Come dire che la fiducia continua ad essere il principale legame del rapporto che i
L’andamento Aumento del 6,7% per i finanziamenti personali: la richiesta media è di 12.000 euro
clienti hanno con il proprio istituto di credito ma la fiducia e la fidelizzazione non significano mancanza di nuovi bisogni.
Il «banking» è, almeno nelle strategie, già vecchio. I progetti vanno verso nuovi strumenti che sappiano gestire il credito in modo innovativo senza però dimenticare i «fondamentali». Importante per gli operatori del mondo finance è conoscere i propri utenti e capirne i bisogni, espressi o latenti, per evitare i rischi di «abbandono» sempre più frequenti. E la soluzione è offrire servizi e prodotti il più possibile personalizzati.