Meno firme per le liste. L’assist (involontario) del Pd a Leu
Oggi al Pirellone la riforma della legge elettorale: bastano 10 mila sottoscrittori per i partiti al debutto
Un « aiutino » a Liberi e Uguali e, per ironia della sorte, sarà proprio un progetto di legge che porta la firma del Pd a favorire dell partito di Pietro Grasso che in Lombardia correrà in alternativa a quello di Renzi. L’aula del Pirellone approverà infatti oggi una modifica all’attuale legge sulle firme da raccogliere per le liste che non hanno un gruppo consiliare. Che saranno dimezzate: da ventimila a diecimila. Lo «sconto», spiegano quelli del Pd, risponde in realtà a un principio di equità. «È una questione di democrazia, l’avevamo già proposta a dicembre ed il centrodestra ha votato contro, non abbiamo cambiato idea e l’abbiamo riproposta senza pensare alla nostra convenienza. Della riduzione s’avvantaggeranno liste di ogni schieramento e i cittadini avranno più scelta», sostiene il capogruppo Enrico Brambilla. C’è anche da dire che dello stesso favore potrebbero beneficiare i Radicali che, a differenza di Liberi e Uguali, in Lombardia appoggeranno Giorgio Gori. Proveranno a raccogliere le firme, ma nel caso non centrassero l’obiettivo alcuni loro esponenti potrebbero ospitati in posizioni di rilievo nella lista civica di Gori.
Soccorso «rosso» sulle firme a parte, tra Gori e il candidato bersaniano Onorio Rosati continuano a volare gli stracci. «La loro decisione di andare da soli è assolutamente incomprensibile» ha ribadito ieri il sindaco di Bergamo. Replica dell’ex sindacalista: «Ricordo a Gori che le scelte del Pd hanno costituito un ostacolo insormontabile alla costituzione di una coalizione. Se si voleva discutere, lo si doveva fare su un piano di pari dignità, con un percorso condiviso, che in questi mesi non c’è stato».
L’aula del Pirellone oggi darà il via a un altro progetto di legge (firmato Forza Italia) che prevede l’incompatibilità tra consigliere e assessore. «Un modo per aumentare le poltrone e gli stipendi», attacca il Cinque Stelle Stefano Buffagni che sul tema annuncia battaglia in aula. Contrario anche il centrosinistra.
L’incompatibilità L’assessore non potrà essere consigliere: più poltrone con un milione di costi extra