Corriere della Sera (Brescia)

Illusionis­mo, ricette e medicine A Monza c’è il mago farmacista

La doppia vita di Emanuele Duse: «Per i bambini i miei trucchi sono una terapia»

- © RIPRODUZIO­NE RISERVATA di Rosella Redaelli

Nel piccolo ufficio sul MONZA retro della farmacia ci sono un camice bianco e un frac nero con i bottoni colorati.Per Emanuele Duse, 59 anni, titolare della farmacia che da più di cento anni si affaccia a Monza sul palazzo dell’Arengario, è l’immagine della sua vita, divisa tra il mestiere di farmacista, ereditato dal nonno Celso e dal papà Antonio, e la passione per la magia.«Sono diventato mago per gioco 23 anni fa quando ho indossato per la prima volta il mantello alla festa per i tre anni di mia figlia. Non ho più smesso». In città è per tutti il «Mago Lele», conosciuto per gli spettacoli che ha tenuto nelle scuole, nelle case di riposo, tra i bambini ricoverati in ospedale, a teatro. I piccoli che entrano in farmacia lo scrutano a lungo, si stupiscono del «costume da farmacista» e aspettano che da un momento all’altro li incanti con un nuovo trucco.

«Per loro ho sempre tre monetine nella tasca del camice, un pezzo di spago o due palline che magicament­e compaiono e scompaiono dalle mie mani». Dopo i primi trucchi da autodidatt­a, ci sono stati corsi alla scuola di magia di Milano e tante ore di allenament­o.«Nei ritagli di tempo cerco di tenermi aggiornato. Mi piace confrontar­mi con gli altri maghi nelle riunioni del nostro club di Lissone». Il primo trucco che ha imparato se lo ricorda ancora: «La bacchetta magica che lievita da una bottiglia d’acqua». I più difficili sono i giochi di close up che richiedono grande velocità nel maneggiare le carte da gioco e una routine di palloncini che sta perfeziona­ndo per il prossimo spettacolo. Della sua vita da mago parla con lo stesso orgoglio con cui mostra i ferri del mestiere del farmacista di un tempo, i vasi di cobalto blu con le etichette scritte ad inchiostro marrone, il vecchio formulario, le fotografie in bianco e nero di quando la farmacia era «Reale farmacia Duse» e riforniva Casa Savoia. «Un tempo la profession­e era diversa, mio nonno era un’istituzion­e come il prete e il maestro».

Anche per un prestigiat­ore non è sempre facile destreggia­rsi tra i ticket sanitari e nuove regole. Quando chiude la farmacia si dedica all’organizzaz­ione dei galà di magia che da otto anni porta a Monza per raccoglier­e fondi per la onlus «Tidounaman­o», fondata nel 2002 e che ha accolto negli anni centinaia di bambini di Cernobyl in soggiorno presso famiglie monzesi. Il prossimo galà è fissato per il 14 aprile al teatro Villoresi e come nelle passate edizioni sul palco con Mago Lele ci saranno grandi nomi della magia italiana: da Raoul Cremona a Forrest. I prossimi obiettivi sono la costruzion­e di un negozio nel villaggio dell’Alzheimer che sarà inaugurato a febbraio e un orfanatrof­io per bambini sordomuti in Ucraina. «Ho visitato la struttura ad aprile — racconta Mago Lele — e ho fatto uno spettacolo di magia. Pensavo fosse un’impresa difficilis­sima, senza poter usare musica o voce. Invece la magia è davvero un linguaggio universale».

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