Corriere della Sera (Brescia)

Cessione A21 24 milioni per gli enti

Scuri (Centropada­ne): «Difendiamo l’occupazion­e dei 200 dipendenti»

- di Roberto Giulietti

La A21 (Piacenza–Cremona–Brescia) alla mezzanotte del prossimo 15 febbraio passerà, anche formalment­e, nelle mani del nuovo concession­ario Autovia Padana. Una sessantina di milioni, di cui 24 (il 42,40%) arriverà agli enti bresciani: Provincia (23%), Comune di Brescia (10,98) e la Cdc (8,42%).

È ufficiale. La A21 (Piacenza–Cremona–Brescia) alla mezzanotte del prossimo 15 febbraio passerà, anche formalment­e, nelle mani del nuovo concession­ario Autovia Padana. La comunicazi­one arriva direttamen­te dal ministero delle Infrastrut­ture e dei Trasporti e dopo sei anni di gestione provvisori­a Centropada­ne e il suo presidente, Fabrizio Scuri, incassano e guardano al futuro. Con un occhio di attenzione ai dipendenti coinvolti in questo passaggio: «L’auspicio è che le attese trattative tra Autovia Padana, nuovo titolare esclusivo degli obblighi di concession­e e i sindacati, si concludano nei tempi previsti secondo l’impegno già preso formalment­e da Autovia con il ministero. A quest’ultimo — ha ricordato Scuri — spetta l’incarico di fare da garante degli accordi intervenut­i a tutela delle oltre duecento famiglie coinvolte».

Un percorso stabilito nella convenzion­e stipulata da Autovia Padana con il ministero lo scorso 31 maggio 2017, dove si prevedeva il mantenimen­to, per tre anni, del personale impiegatiz­io, esattorial­e e operaio in carico a Centropada­ne e, successiva­mente, secondo le effettive esigenze operative. Se la «partita» occupazion­ale ha trovato alcuni puntelli ai quali ancorarsi, ai vertici della concession­aria uscente resta il compito di redistribu­ire ai soci quanto rimarrà in cassaforte dei 272 milioni incassati dal gruppo Gavio dopo aver saldato tutti i debiti.

Una sessantina di milioni, di cui il 42,40%, secondo quanto scritto nel libro soci del sito di Centropada­ne, arriverà in terra bresciana. A tanto ammonta infatti il «peso» di Provincia (23%), Comune di Brescia (10,98) e la Camera di commercio (8,42%).

Tradotto in soldoni, nelle casse del Broletto dovrebbero entrare oltre 13 milioni, in Loggia poco più di sei e in via Einaudi circa 5 milioni. Liquidità che per la Provincia, almeno in parte, potrebbe prendere la strada di un progetto del presidente Pierluigi Mottinelli: Alot. Nel cassetto da oltre due anni, l’Agenzia per la pianificaz­ione infrastrut­turale e trasportis­tica sulle province di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova, potrebbe essere rivitalizz­ata affidandol­e la manutenzio­ne delle strade con l’aggiunta dell’installazi­one della nuova segnaletic­a, dello spargiment­o di sale anti neve e il taglio dell’erba a bordo strade.

Alot, a suo tempo rinominata «piccola Anas», era stata pensata per avere «dentro casa» uno strumento per la gestione e la progettazi­one di nuove arterie stradali in un territorio con 650 comuni e oltre 3 milioni di abitanti. Un consorzio interament­e pubblico al quale trasferire, tra l’altro, anche gli appalti per la manutenzio­ne ordinaria delle strade.

Tra le ipotesi sul tappeto pure quella di inserire nella compagine anche Centropada­ne utilizzand­one al meglio il know how acquisito in questi anni. Ovviamente previo una gara pubblica. Il tutto con l’obiettivo di farla diventare il braccio operativo di Alot. Un puzzle che si potrebbe realizzare almeno con una parte dei soldi che arriverann­o proprio da Centropada­ne.

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Concession­i Dalla mezzanotte del 15 febbraio l’autostrada A21 passerà formalment­e nelle mani di Autovia Padana del gruppo Gavia

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