Un milione dall’Europa per 5 progetti di ricerca
Nel 2017 l’università statale di Brescia ha ottenuto oltre un milione di euro dall’Unione europea a sostegno di cinque progetti di ricerca. «Il finanziamento — ha osservato ieri in rettorato il rettore Maurizio Tira —, conferma la capacità del nostro ateneo di riuscire ad attrarre risorse importanti». Attraverso bandi, il che non è affatto semplice: «Anzi — ha sottolineato il rettore —, sta diventando sempre più difficile». Non solo, se come ha ricordato la delegata d’ateneo Marina Pizzi «i finanziamenti europei sono la principale fonte per sostenere la ricerca in università», sempre più in futuro bisognerà essere bravi non solo a fare ricerca ma anche a scrivere bandi. «E l’ateneo — ha detto il rettore — può fornire un buon sostegno anche sotto il profilo burocratico». I cinque progetti di ricerca presentati ieri saranno in collaborazione con università, enti pubblici o privati italiani ed europei, sintesi perfetta del reticolo di collaborazioni, studi, circolazione di ricercatori che sta legando in modo sempre più reticolare l’Unione europea. «I fondi dell’Unione europea — ha osservato Marina Pizzi — testimoniano le enormi potenzialità dell’Università di Brescia nel promuovere e gestire network internazionali di prestigio e qualificano la grande capacità di interlocuzione del nostro ateneo con il mondo dell’impresa». «IMech» (325 mila euro all’università di Brescia) ha come obiettivo quello di sostenere lo sviluppo di sistemi meccatronici intelligenti in termini di dimensioni, velocità di moto, precisione, adattabilità e via dicendo. L’intento è quindi colmare il divario tra gli ultimi risultati della ricerca e la pratica industriale concreta. «Programs (299 mila euro) cercherà di sviluppare invece una piattaforma basata su modelli decisionali ed algoritmi in grado di predire il malfunzionamento di un macchinario o di un robot. «Multiply» (96 mila euro) offrirà formazione di eccellenza sulla fotonica a una rete di giovani ricercatori. «Peere» (165 mila euro) è progetto invece dedicato alla promozione di un network europeo di ricerca e innovazione sul tema della valutazione della ricerca scientifica, elemento essenziale quasi preliminare per capire la validità di determinati filoni di ricerca. Infine «Scishops» (151 mila euro), progetto europeo finalizzato a creare una rete di «sportelli della scienza» di carattere divulgativo. Uno di questi nascerà proprio a Brescia.