Malati cronici: a Darfo il primo polo sanitario
Sindacati perplessi sul Presst: ora servono risultati sulle liste d’attesa
Ambulatori specialistici da una parte, centro multiservizi per la presa in carico di persone affette da patologie croniche o a bassa complessità. È stato inaugurato ieri a Darfo il primo «Presst» della provincia, acronimo di Presidio socio sanitario territoriale. Un edificio che è al tempo stesso un «progetto», dove l’Asst di Vallecamonica immagina di far incontrare le esigenze dei medici di famiglia con le competenze degli specialisti. E qui si parla di ambulatori per cardiologia, diabetologia, oculistica, dermatologia e odontoiatria. Ma il Presst sarà anche «un luogo di interfaccia con i cittadini e con gli altri gestori. E un luogo – spiega il direttore generale dell’Asst, Raffaello Stradoni – dove si firmerà il patto di cura». Il vocabolario della riforma è ricco di neologismi (Presst, Pot, Pai), ma la perplessità del sindacato è sulle ricadute concrete di questa riorganizzazione.
«Speriamo che i Presst non siano solo una fotocopia dei servizi offerti dalla vecchia Asl» dice Marcello Marroccoli della Cisl. Per lui, i principi della riforma sono «condivisibili». Come dire, va bene gestire al meglio quella grossa fetta di popolazione che sono i cronici. Va bene avvicinare i servizi al territorio, «ma se poi le liste d’attesa rimangono le stesse – dice il sindacalista – allora cambia poco » . I Presst sono uno dei tasselli della riforma: l’Asst del Garda per ora si sta concentrando solo sui Pot di Leno e di Lonato, gli Spedali Civili dovrebbero attivare almeno tre presidi socio-sanitari nel corso dell’anno, tra Val Trompia e cerchia della città. La Valcamonica, invece, è già partita: forse perché qui lo «spopolamento» sanitario pesa di più. E la sfida quindi è maggiore. Il Presst di Darfo, in via Barbolini, offrirà diversi servizi utili al territorio: dal Cup al consultorio familiare, dalla riabilitazione ambulatoriale all’ufficio protesica, dal Centro psicosociale (Cps) alla Neuropsichiatria infantile, dal Servizio dipende all’ambulatorio vaccinale, dal punto prelievi a servizio dell’ospedale di Esine (7,30-8,30) al Centro Dialisi. Ma il Presst di Darfo funzionerà anche come Centro servizi per il «Percorso di cura per il paziente cronico». Sarà il luogo dove l’Asst, come gestore, o le cooperative dei medici firmeranno il «patto di cura» con i pazienti. «Lo scopo della riforma – sostiene Stradoni – non è far risparmiare risorse, ma mettere in pratica il progetto per cui i cronici, se sono seguiti, avranno esiti di salute migliori». Per i sindacati, invece, senza risorse aggiuntive «è difficile che la qualità della presa in carico migliori: la carenza d’organico è tale – spiega Marroccoli (Cisl) – che servirebbe un milione di euro in più».
Ma per il direttore dell’Asst qualche risultato è già arrivato: la riapertura a pieno regime della scuola di infermieristica a Darfo e l’accordo con il Civile per gli interventi più complessi e la collaborazione con gli specialisti.