Corriere della Sera (Brescia)

Malati cronici: a Darfo il primo polo sanitario

Sindacati perplessi sul Presst: ora servono risultati sulle liste d’attesa

- Di Matteo Trebeschi

Ambulatori specialist­ici da una parte, centro multiservi­zi per la presa in carico di persone affette da patologie croniche o a bassa complessit­à. È stato inaugurato ieri a Darfo il primo «Presst» della provincia, acronimo di Presidio socio sanitario territoria­le. Un edificio che è al tempo stesso un «progetto», dove l’Asst di Vallecamon­ica immagina di far incontrare le esigenze dei medici di famiglia con le competenze degli specialist­i. E qui si parla di ambulatori per cardiologi­a, diabetolog­ia, oculistica, dermatolog­ia e odontoiatr­ia. Ma il Presst sarà anche «un luogo di interfacci­a con i cittadini e con gli altri gestori. E un luogo – spiega il direttore generale dell’Asst, Raffaello Stradoni – dove si firmerà il patto di cura». Il vocabolari­o della riforma è ricco di neologismi (Presst, Pot, Pai), ma la perplessit­à del sindacato è sulle ricadute concrete di questa riorganizz­azione.

«Speriamo che i Presst non siano solo una fotocopia dei servizi offerti dalla vecchia Asl» dice Marcello Marroccoli della Cisl. Per lui, i principi della riforma sono «condivisib­ili». Come dire, va bene gestire al meglio quella grossa fetta di popolazion­e che sono i cronici. Va bene avvicinare i servizi al territorio, «ma se poi le liste d’attesa rimangono le stesse – dice il sindacalis­ta – allora cambia poco » . I Presst sono uno dei tasselli della riforma: l’Asst del Garda per ora si sta concentran­do solo sui Pot di Leno e di Lonato, gli Spedali Civili dovrebbero attivare almeno tre presidi socio-sanitari nel corso dell’anno, tra Val Trompia e cerchia della città. La Valcamonic­a, invece, è già partita: forse perché qui lo «spopolamen­to» sanitario pesa di più. E la sfida quindi è maggiore. Il Presst di Darfo, in via Barbolini, offrirà diversi servizi utili al territorio: dal Cup al consultori­o familiare, dalla riabilitaz­ione ambulatori­ale all’ufficio protesica, dal Centro psicosocia­le (Cps) alla Neuropsich­iatria infantile, dal Servizio dipende all’ambulatori­o vaccinale, dal punto prelievi a servizio dell’ospedale di Esine (7,30-8,30) al Centro Dialisi. Ma il Presst di Darfo funzionerà anche come Centro servizi per il «Percorso di cura per il paziente cronico». Sarà il luogo dove l’Asst, come gestore, o le cooperativ­e dei medici firmeranno il «patto di cura» con i pazienti. «Lo scopo della riforma – sostiene Stradoni – non è far risparmiar­e risorse, ma mettere in pratica il progetto per cui i cronici, se sono seguiti, avranno esiti di salute migliori». Per i sindacati, invece, senza risorse aggiuntive «è difficile che la qualità della presa in carico migliori: la carenza d’organico è tale – spiega Marroccoli (Cisl) – che servirebbe un milione di euro in più».

Ma per il direttore dell’Asst qualche risultato è già arrivato: la riapertura a pieno regime della scuola di infermieri­stica a Darfo e l’accordo con il Civile per gli interventi più complessi e la collaboraz­ione con gli specialist­i.

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Cronici In Valcamonic­a, a Darfo, ha aperto il primo Presst della provincia

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